Gazzetta dello Sport: “Spalletti Spaccanapoli”
Come raccontano Guglielmo Buccheri e Vincenzo D’Angelo sulla Gazzetta dello Sport, nelle parole di Luciano Spalletti convivono sempre filosofia e passione: un modo di essere che lo ha accompagnato a Napoli e che porta con sé anche oggi, tornando da avversario. Fierissimo di ciò che ha costruito, ricorda il rapporto unico con la città e il peso di una storia condivisa. La domanda, però, resta una sola: come lo accoglierà il Maradona?
Napoli è imprevedibile, scrivono Buccheri e D’Angelo sulla Gazzetta dello Sport, e nulla va dato per scontato. Spalletti è un cittadino onorario, il regista del capolavoro del terzo scudetto, ma è anche l’uomo che ha lasciato la città dopo aver costruito una macchina quasi perfetta. C’è stato il tempo di spiegarsi — anche in un libro — ma la città è rimasta divisa: fischi possibili, applausi probabili, emozione inevitabile.
«Le belle storie sono immortali»
Nelle ore dell’attesa, Spalletti gioca a tutto campo anche fuori dal rettangolo verde. Il frullatore emotivo lo accompagna al suo “appuntamento con il passato”, come lo definiscono Buccheri e D’Angelo sulla Gazzetta dello Sport. «Le belle storie hanno il dono dell’immortalità, e quella tra me e Napoli resterà per sempre», ha detto l’ex ct azzurro, ricordando le due stagioni di felicità reciproca.
Poi la testa torna alla sfida: «Questa partita dirà molto sul futuro del campionato e le dedicheremo tutta la nostra forza». Chiamarla partita è riduttivo: Spalletti ammette che per la Juventus è un vero esame di maturità. A Torino lo hanno scelto per un lavoro di ricostruzione ambizioso, e lui non lo nasconde.
L’allenatore bianconero sente il peso del ritorno: «Guarderò lo stadio, penserò alle persone che ho conosciuto, ai rapporti creati». Ma ricorda che al Maradona ci saranno anche 2.500 tifosi juventini a sostenerlo.
Tra fischi, applausi e indifferenza: tre possibili accoglienze
Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, esiste una terza via oltre ai fischi e agli applausi: l’indifferenza. Tra le curve, infatti, prevale questo sentimento. Spalletti è stato storia, gioia, trionfo; ma oggi, per il tifo organizzato, è solo un avversario.
Saranno allora tribune e distinti a misurare la temperatura emotiva del Maradona. E l’atmosfera sarà comunque rovente, come da tradizione, per un Napoli-Juve che trascende il semplice calcio.
