Il Mattino: “La grande notte”
CASTEL VOLTURNO – Nell’alfabeto dell’astio non manca alcuna lettera. E questa sera, alle 20.45, nella grande sfida del Maradona, si aggiungerà anche la S di Spalletti. Perché Napoli-Juventus, come ricorda Il Mattino di Napoli, non è mai una partita normale, ma stavolta il presente supera il passato: se i bianconeri cadono a Fuorigrotta, finiscono a -8 e dicono di fatto addio allo scudetto già a dicembre.
Antonio Conte, che può fare un favore anche a Milan e Inter, si presenta alla gara con un’unica veste: il 3-4-3, elegante ma obbligato. Senza Lobotka — out dopo il problema nel riscaldamento in Coppa Italia — il tecnico riconferma l’assetto visto all’Olimpico, adattando Elmas in regia e tenendo Vergara come soluzione d’emergenza.
Gli azzurri arrivano stremati: l’assenza costante della “colonna vertebrale” pesa, ma gli stimoli sono tutti dalla parte del Napoli, impegnato anche nella corsa al record d’imbattibilità del 2025 al Maradona. È l’ultima gara in casa dell’anno: poi Lisbona, Udine, Riad, Cremona. E finora, nello stadio di Fuorigrotta, il Napoli non ha mai perso.
Il peso dei sentimenti e la lezione di Conte
Conte non ha mai abbracciato l’anti-juventinismo. Quando al suo arrivo gli urlarono «chi non salta è juventino», rimase fermo: «Non chiedermelo più». La storia, per lui, non si rinnega. Ma la lezione imparata a Torino — «vincere è l’unica cosa che conta» — l’ha scolpita nei suoi azzurri, capaci di conquistare uno scudetto di concretezza e sofferenza.
Stasera lo scenario è da mille e una notte: 55mila spettatori e un settore ospiti gremito, perché i tifosi juventini sono ovunque. Napoli contro Juventus, ancora una volta: una serie infinita che sembra sempre l’episodio decisivo. Nessun tifoso del Maradona ha un Napoli-Juve uguale nella memoria: il nemico è sempre lì, lo stesso, ogni volta diverso.
Conte vuole scoprire quali margini abbia questo Napoli malconcio ma ancora primo in classifica. Se può davvero dare lezioni alla Juventus in queste condizioni. Se può sostenere il peso del ruolo.
Le scelte: conferme e simboli
In difesa, confermato il terzetto Beukema-Rrahmani-Buongiorno. Proprio l’ex granata, intervistato da Dazn, ha detto:
«Sappiamo che dobbiamo lavorare tanto, sudare ogni giorno ed essere uniti. Per me è una partita speciale».
E si concede anche una metafora cinematografica:
«Il Napoli è Capitan America: ha scudo, elmetto, difende e non molla mai. La Juve è Iron Man. È una Civil War».
Davanti, ancora spazio a Lang e Neres, con Politano destinato alla panchina.
Una notte da dentro o fuori
Conte lo sa: quando arriva la Juventus non serve dire nulla ai suoi giocatori. I napoletani li fermano ancora per strada: «Battiamo la Juve, eh». Come se quella fosse l’unica cosa che davvero conta.
Stasera, nel teatro del Maradona, si capirà se questo Napoli sfibrato può ancora essere il più forte di tutti.
