Leggende di Napoli

Misteriosi affreschi ritrovati in una grotta nei sotterranei dell’Arenella

Misteriosi affreschi ritrovati in una grotta nei sotterranei dell’Arenella. Via Cattaneo e piazzetta due Porte. La zona fu il teatro dei misteriosi raduni dell’Accademia dei Segreti, fondata da Giovanni Battista della Porta.

Di: Antonello Di Biase

Misteriosi affreschi ritrovati in una grotta nei sotterranei dell’Arenella. Forse legati a Giovan Battista Della Porta e all’accademia dei segreti.

Trent’ anni fa, ispezionando l’ ingresso cli un anfratto di tufo in via Carlo Cattaneo, all’Arenella, alcuni geologi s’imbatterono in uno spettacolare e labirintico ambiente costituito da colonne, lapidi, nicchie e intonaci in opus reticulatum, scoprendo frammenti di affreschi e finanche un’intera parete scolpita nella forma di un volto terrificante. I geologi strabuzzarono gli occhi e, tempo dopo, durante un nuovo sopralluogo, li strabuzzò anche il decano degli speleologi napoletani, Clemente Esposito.

Quegli ambienti sotterranei potrebbero essere infatti ciò che resta della cinquecentesca villa appartenuta a Giovan Battista Della Porta, uno degli spiriti più inquieti e prolifici della Napoli di fine Cinquecento e animatore di un cenacolo di menti eccelse di cui facevano parte personaggi del calibro di Giordano Bruno, Tommaso Campanella e Pico della Mirandola.

La stessa origine del toponimo Due Porte, secondo alcuni, sarebbe legata all’ edificio di proprietà di Giovan Battista. L’area dove probabilmente sorgeva la casa natale del filosofo-alchimista oggi è occupata da un moderno edificio in cemento armato. Ma la memoria, per fortuna, sopravvive e resiste. E ci riporta diritti a quegli anni.

Una grotta nei sotterranei dell’Arenella

Trent’anni fa, la prima scoperta dei geologi Clemente Esposito, Nicola Basso, Annalisa Virgili e del geometra Filvio Salvi, autori dei primi rilievi della zona e anche di alcune foto. Nel giugno 2009, durante un banale controllo a un garage di via Cattaneo, angolo piazzetta Due Porte, i vigili scoprirono tra quei cunicoli una discarica di rifiuti. Poi notarono una vecchia porta, e decisero cli ficcarci il naso.

Così, sul Mattino, Paolo Barbuto descrisse la scena che si presentò davanti agli occhi dei. vigili:

«Affreschi raffiguranti scene dell’antico Egitto; colonne intagliate nella roccia da artisti dello scalpello; muri ornati con simboli esoterici e poi la porta del teschio, in fondo ai cunicoli: impressionante alla luce delle torce. Dicono che attraverso quella orrenda bocca, aperta nel buio, entrasse il fondatore dell’Accademia dei segreti».

Per Antonio Ghirelli, Della Porta – che fu anche commediografo e scrisse 14commedie in prosa-ebbe il merito di gettare un ponte «tra la sperimentazione medievale e lo sperimentalismo dell’era moderna» (Storia di Napoli).

Secondo gli esperti di esoterismo, i libri di Della Porta avrebbero un secondo livello di lettura, accessibile solo agli «iniziati». Nella sua Magiae Naturalis molti capitoli sono dedicati alla follia, ai veleni, alle streghe e alle ricette magiche.

Le calunnie Della Porta fu accusato di essere un «mago venefico» poiché descrisse uno speciale unguento usato dalle streghe, così il filosofo-alchimista fu costretto ad abiurare e a sua Accademia fu chiusa per ordine papale. Ebbe salvala vita a patto che si trasferisse a Roma e rinunciasse per sempre alla ricerca alchemica che gli aveva dato la fama.

Fonte:Vittorio Del Tufo il mattino

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