Il percorso di Walter Mazzarri, dal ritorno in Champions League al Santiago Bernabeu e l’analogia avanzata dal Corriere con il regista Woody Allen.
Nell’articolo, il giornalista Massimiliano Gallo del Corriere dello Sport evidenzia un particolare che collega il regista Woody Allen al tecnico del Napoli, Walter Mazzarri. Gallo fa riferimento al film di Allen, “Matchpoint”, che tratta della fortuna e del caso, temi che sembrano accomunare il cineasta al percorso di Mazzarri.
Il giornalista descrive il ritorno di Mazzarri in Champions League, sottolineando il contrasto tra il passato recente del tecnico come “signore di campagna” e la sua attuale posizione, seduto sulla panchina del Santiago Bernabeu, a pochi metri da Carlo Ancelotti, guidando la squadra più forte che gli sia mai capitata.
“Simboleggiato dalla pallina che tocca il nastro e può decidere se finire la sua corsa nel campo dell’avversario oppure rimanere nel tuo. Woody rimarrebbe affascinato dalla storia di Mazzarri che venti giorni fa era un signore di campagna che provava a farsi andar bene la vita che gli stava capitando, e questa sera varcherà lo spogliatoio del Santiago Bernabeu e andrà ad accomodarsi in panchina, a pochi metri da Carlo Ancelotti. A guidare la squadra più forte che gli sia mai capitata”.
Gallo evidenzia la storia di Mazzarri come una forma di risarcimento, sottolineando che avrebbe meritato di raggiungere il Bernabeu molto prima. Tuttavia, il percorso del tecnico è stato caratterizzato da strade accidentate, a differenza delle prime tappe della sua carriera con Reggina, Sampdoria e Napoli, dove ha conquistato la notorietà con entusiasmo e determinazione.
“Visto dalla parte di Mazzarri, quel che gli è accaduto è soprattutto una forma di risarcimento. Avrebbe meritato di arrivarci molto prima al Bernabeu. Ma quella che lui dieci anni fa scambiò per una scorciatoia verso il gotha del calcio (ossia la panchina dell’Inter), in realtà si rivelò un percorso accidentato che lo portò nelle strade sterrate che lui con tanta fatica, abnegazione e sacrificio aveva domato per conquistare la fama che meritava.
Con una differenza sostanziale: Reggina, Sampdoria, lo stesso Napoli erano state tappe che aveva percorso con l’entusiasmo e la forza di chi sente che si sta conquistando la notorietà. Anni dopo, dall’Inter in poi, le stesse strade è come se le avesse affrontate col vento contrario, nelle retrovie, sapendo di avere ben poche chance di tornare in testa al gruppo. Non sono sensazioni piacevoli”.