Lucca: «Napoli è la mia prima scelta. Ora sogno la Champions e il Mondiale»
Dal ritiro di Dimaro Folgarida, Fabio Mandarini del Corriere dello Sport racconta la determinazione e l’umiltà di Lorenzo Lucca: il nuovo attaccante azzurro parla dei sacrifici, dell’orgoglio di giocare con Lukaku e del desiderio di diventare utile alla squadra.
Lorenzo Lucca, centravanti alto due metri e un centimetro, ha scelto il numero 27 per un motivo preciso: «Perché sette più due fa nove», spiega dal ritiro di Dimaro. Simbolo di una mentalità concreta, fatta di lavoro, umiltà e radici profonde. La sua storia – come racconta Il Corriere dello Sport nell’articolo firmato da Fabio Mandarini – parte dai campi della Promozione e attraversa tutte le categorie fino all’Ajax, di cui è stato il primo calciatore italiano a vestire la maglia. Con il Napoli, dice, è finalmente arrivata la svolta tanto attesa: «È sempre stata la mia prima scelta».
Nel suo racconto al Corriere dello Sport, Lucca rievoca un momento preciso: «Ai tempi dell’Ajax ero in panchina sia all’andata che al ritorno contro il Napoli in Champions. Ricordo l’urlo del Maradona dopo l’inno. Non vedo l’ora di vivere quelle notti da protagonista. Forse è l’unico pensiero che mi fa venire i brividi: solo io so da dove sono partito».
Determinante per il suo arrivo è stata anche la stima del ds Manna e, soprattutto, di Antonio Conte. «Ha vinto tanto, in Italia e all’estero. Posso imparare molto da lui, sia tatticamente che mentalmente». Un altro punto di riferimento sarà Romelu Lukaku: «Fino a poco fa lo guardavo in TV, oggi mi alleno con lui. È un onore».
Dodici i gol segnati con l’Udinese nella scorsa stagione, «mai banali», come sottolinea Mandarini sul Corriere dello Sport. Ma oggi Lucca pensa soprattutto alla crescita personale e collettiva: «Prima ero ossessionato dal gol, ora voglio essere utile alla squadra: sponde, profondità, assist, gioco aereo. Posso fare tutto».
La crescita è stata esponenziale, tanto che club come Milan, Atletico Madrid e Atalanta avevano messo gli occhi su di lui. E Spalletti lo ha già chiamato in Nazionale. «Sogno il Mondiale, è il mio obiettivo. Devo giocarmi bene le mie carte», confessa al Corriere dello Sport. Intanto si lascia ispirare dalle immagini della festa scudetto sul Lungomare: «Vorrei rivivere quelle emozioni».
E sui rigori? Chiusura con un sorriso: «Il discorso su Lecce è stato frainteso, con Thauvin ci siamo chiariti. Se Conte vorrà, li tirerò senza problemi». Chiaro, deciso, centrato. Come chi ha fatto la gavetta e ora vuole solo guardare avanti.
