Ricchione (con decenza parlando) Eccoci, ancora una volta, davanti ad un vocabolo che, partito dal napoletano è ormai usato in tutta Italia: Lo sai come nasce la parola ricchione?
Lingua napoletana: Lo come nasce la parola ricchione?
Molte delle parole napoletane si fanno risalire etimologicamente al latino ed al greco (in alcuni casi all’arabo); la parola ricchione è invece assolutamente moderna; essa risale al ‘500 – ‘600, quando gli spagnoli sbarcavano di continuo al porto di Napoli, e deriva dal termine spagnolo “orejón”; i conquistadores spagnoli che rientravano in porto dal Centro America, portavano con sè storie affascinanti: raccontavano ad esempio che i capi del popolo Incas si facevano forare ed allungare i lobi tenendovi attaccati grossi e pesanti monili; questi nobili, si diceva, venivano evirati da bambini al fine di esercitare il potere con equità, senza subire le tentazioni della carne.
Per cui orejon, grande orecchio, divenne sinonimo di evirato e questo bastò per diffondere questo nomignolo in tutto il reame napoletano.
Altra abitudine dei capi del popolo Inca, riportata dal Centro America, era quella di cospargersi di polvere d’oro le orecchie, donde la frase napoletana: tené ‘a póvera ‘ncopp’ e rrecchie usata ironicamente appunto per indicare gli omosessuali.I
C’è un’altra tesi storica su come nasce la parola ricchione, ma molto simile alla precedente.
I conquistadores spagnoli subivano molto la solitudine delle lunghe rotte transoceaniche. Infatti nei porti napoletani dove sbarcavano, molti di essi erano agghindati con grossi e pesanti orecchini; furono perciò definiti ricchioni sia per le acconciature ed i monili usati sia per il modo di proporsi e di camminare quasi femmineo; i napoletani ritenevano che la lunga permanenza in mare e l’assenza di donne aveva fatto mutare i loro gusti sessuali. Ma come fanno i marinai ….
Il termine ricchione ebbe ben presto successo in tutta Napoli e provincia. Oggi è compreso anche a Milano. Naturalmente Napoli riesce sempre ad esportare i suoi frutti migliori.
Parlando di ricchioni debbo citarti un’iperbole verbale colossale: Tu vuò fà o’ ricchione cu o culo mio; il senso figurato è bellissimo: stai facendo una cosa sapendo che, in caso di fallimento, io avrò tutte le colpe. Se vuoi rischiare fallo in proprio, e soprattutto pagane le conseguenze.
Fonte:M. di Napoletanita’ di A.Colella
Lo sai come nasce il detto: Aje voglia ‘e mettere rumma: ‘nu strunzo nun addiventa maje babbà