Calcio Napoli

LA NOTTE DI NAPOLI. CLIMA SURREALE, STRADE DESERTE NEGOZI CHIUSI..

La notte di Napoli. Strade deserte e negozi chiusi in anticipo, un silenzio che sembrava surreale. L’urlo di Insigne, poi la lunga sofferenza.

Di: Fabio Tarantino Cds

La notte di Napoli

È Napoli ma sembra di essere altrove: ovunque ma non lì, a due passi dal paradiso, spaesati nel silenzio che sembrava surreale un’ora prima che tutto avesse inizio, salutando l’attesa che pian piano andava via e sarebbe rimasta ancora un po’ prima di lasciar spazio alla storia. Ed è stato ugualmente bello perdersi nel traffico che era solo un ricordo, nelle auto disperse nel vuoto di strade troppo larghe e non più ingolfate di smog e fretta, di esercizi commerciali già chiusi prim’ancora arrivasse cena.

Eccolo Real Madrid-Napoli: è presente nelle abitudini che cambiano di una città stranamente silenziosa, quasi sospesa, persa nei pronostici che son diversi e rendono l’idea del mistero che avvolgerà, di lì a pochi minuti, una squadra e il suo destino.

START. Quando s’inizia nasce una nuova era: prima e dopo il Real Madrid. Nulla è più come prima perché a centinaia di chilometri di distanza si (ri)scriveva la storia e non poteva essere altrimenti.

La mano di Reina su Benzema è un “fiuuuu” lungo e rumoroso, la paura che s’è fatta concreta e poi innocua, il timore di veder distrutti sogni e ambizioni prim’ancora di poterli individuare. Rotto il ghiaccio tutto si fa più leggero ed il preludio al colpo di scena.

Clima surreale

S’è avvertito qualcosa quando Insigne ha graffiato l’atmosfera del Bernabeu con l’arcobaleno di tecnica e perfezione, sana follia nel tempio del calcio. È l’urlo di chi c’era e di chi avrebbe voluto esserci, il dolce suono che s’espande da Madrid a Napoli in un attimo, senza alcun disturbo, sfuggito a balconi aperti solo a metà, clacson d’auto solitarie, concerto di pub e ristoranti stracolmi di passione e adrenalina. Non è “rete” e non è solo “gol”: è l’incredulità fatta realtà, il momento solo immaginato al quale nessuno sembrava ancora pronto perché arriva subito, non avverte, com’e nello stile di una squadra che va al massimo e con Hamsik e poi Insigne trafigge Navas prim’ancora del decimo minuto.

TRIPLICE FISCHIO. Quando il Bernabeu si svuota Napoli si riaccende ed è per strada, nei bar, sul lungomare ed anche altrove che si commenta la notte che resterà nella memoria e per un po’ non andrà via, inevitabilmente, portando con sé il rimpianto della doppia chance di Mertens a metà ripresa e del gol annullato a Callejon per fuorigioco.

È in quell’istante che s’esaurisce la speranza dei tifosi rimasti in città: tutto finisce e il verdetto resterà sospeso fino al 7 marzo.