Tredici risultati utili consecutivi in trasferta. Dodici vittorie e un pareggio. Sette gol subìti e trenta realizzati. Sono solo numeri, ma sono sufficienti per rendere l’idea di cos’è il caterpillar azzurro. La cosa più spassosa è che le Tv, i giornali e i giornalisti, nonostante le vesti di ‘tirapiedi’, rimangono puntualmente delusi (non credo a queste cose, ma serve per chiarire il concetto). Le due trasferte romane, l’insidia Udine, l’ostica trasferta di Bergamo, il difficile campo di Cagliari, sono alcune tappe dove i ‘diversamente amici’ pregustavano la caduta napoletana. E invece no… Il Napoli resiste con una maturità mai vista prima. Il Napoli resiste e non solo. Il Napoli domina.
Al Cagliari non sono bastate le dichiarazioni di Ionita e la promessa pro Juve di Cragno “Voglio fermare il Napoli per far tornare la Juve prima”. Al di là della neve torinese che ha rinviato il match dei bianconeri con l’Atalanta, l’estremo difensore dei sardi ha beccato una sontuosa cinquina. Se ti chiami Cragno, con tutto il rispetto, e difendi la porta del Cagliari (sempre con il dovuto rispetto), e affronti il Napoli, evita di lanciare certe sfide, che si rischiano figure da quattro lire, come poi è stato. Non si vuole infierire, ma evitare certe frasi ad effetto, può solo far bene in certi casi.
Il Cagliari non aveva iniziato male la gara, anzi… Pressing abbastanza continuo, Han e Faragò che hanno messo in leggera difficoltà la retroguardia azzurra. Ai sardi la prima vera palla gol, con Pavoletti. Ma l’atteggiamento degli uomini di Lopez lasciava molti spazi in mezzo al campo. Gli azzurri, causa un eccesso di leziosità hanno rimandato il vantaggio solo alla mezz’ora del primo tempo. La firma è quella nobile di Callejon, su assist di Allan. Il raddoppio dodici minuti più tardi con Mertens, questa volta al termine di un’azione insistita, con assist finale di Hysaj. Doveri, addetto al Var, vuole vederci chiaro e convalida un gol, già regolarissimo all’istante, qualche minuto dopo. Peccato che lo stesso non dà un occhio al televisore qualche istante prima, su trattenuta netta a Mertens in area di rigore.
Nella ripresa non c’è storia. Il Napoli gestisce la gara e appena può affonda il colpo. Il tris, al 60 esimo, è di Hamsik che mette dentro un’azione che ha dell’incredibile, con tutti i calciatori (Reina compreso) che partecipano al banchetto dello slovacco. A calare il poker, dodici minuti più tardi, ci pensa Lorenzo Insigne su calcio di rigore (primo gol del 2018) su concessione amichevole di Jorginho. La festa termina col dolce… E la palombella su calcio di punizione di Mario Rui, ha la stessa dolcezza del babà per esecuzione, per merito e per una giustizia che premia un ragazzo che in campo non si risparmia mai, e che partita dopo partita, ha fatto in modo che Ghoulam possa recuperare in santa pace dall’infortunio, oltre a far rimangiare qualche parola critica di una parte della piazza, giornalisti compresi.
Il Napoli torna da Cagliari con una consapevolezza dei propri mezzi che cresce vittoria dopo vittoria. Il traguardo non è ancora troppo vicino, e le insidie sono ancora tante. Il +4 in classifica è fasullo, in quanto la Juve deve ancora recuperare una partita, ma di certo manca una finale in meno. La prossima va di scena Sabato al San Paolo, contro la Roma. Partita delicata, ma che avremo modo di presentarla nei prossimi giorni. Per adesso, godiamoci la conquista sarda. E se stamattina Partenope si è svegliata sotto un soffice mantello di neve, vuol dire che quest’anno può davvero succedere di tutto.
Forza Napoli!