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IL MATTINO – Bufera su Ramadani nel mirino dei pm il rinnovo di Koulibaly con il Napoli

Gli affari del procuratore Ramadani,  nel mirino degli inquirenti anche il rinnovo del contratto tra Koulibaly e il Napoli.

 

Potrebbe sfiorare i 60-70 milioni di euro la cifra non dichiarata al fisco e derivata dai compensi di Ramadani. Il procuratore macedone tra i cinque più potenti al mondo indagato, con l’agente sportivo Pietro Chiodi, nell’inchiesta della Procura di Milano. La somma stimata è di 770 milioni. Le operazioni poco chiare sarebbero  oltre 30 nel nostro Paese.

Secondo quanto riporta l’edizione odierna del quotidiano il Mattino, tra le operazioni sospette di Ramadani ci sarebbe anche il rinnovo di koulibaly con il Napoli:

“Tra i documenti acquisiti dalla Guardia di Finanza nelle sedi di 11 club calcistici italiani, in merito all’indagine della Procura della Repubblica di Milano che riguarda il procuratore macedone Fali Ramadani e l’agente sportivo Pietro Chiodi su presunte irregolarità nel calciomercato con un sistema di esterovestizione societaria, ci sono anche quelli del rinnovo del contratto di Koulibaly con il Napoli (che avvenne il primo settembre 2018) di 5 anni fino a giugno 2023 (ingaggio annuale di circa 10milioni lordi)”.

TUTTE LE OPERAZIONI SOSPETTE DI RAMADANI

Nessuna delle 11 società (Juventus, Torino, Milan, Inter, Verona, Spal, Fiorentina, Cagliari, Roma, Napoli e Frosinone) è indagata. Al vaglio diverse operazioni, tra rinnovi, cessioni e acquisti.

Nel periodo che va dal 2018 al 2021. Tra le quali quelle relative a

  • Federico Chiesa (passò dalla Fiorentina alla Juventus),
  • Miralem Pjanic (passò dalla Juventus al Barcellona)
  • Samir Handanovic,
  • Ante Rebic,
  • Nikola Kalinic,
  • Karlo Butic e l’allenatore Maurizio Sarri, totalmente estraneo alla vicenda: il tecnico toscano che nell’estate 2018 dopo l’addio al Napoli passò alla Chelsea, poi l’anno successivo alla Juve e quest’estate alla Lazio.

È su queste e altre operazioni, tutte “mediate” dal procuratore Fali Ramadani, che si sta concentrando l’attività di inquirenti e investigatori nella nuova inchiesta milanese sul calciomercato. Compravendite e affari su cui il 58enne, nato in Macedonia del Nord e con residenza a Dublino, avrebbe incassato “commissioni” milionarie ma, secondo l’accusa, senza pagare un euro di tasse in Italia.

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