Ha vinto con l’inganno: Alcaraz nel mirino dell’ATP | Vogliono revocargli il 1° posto

Alcaraz

Alcaraz - fonte Instagram - napolipiu.com

La vittoria dello spagnolo è stata da subito al centro di tante polemiche. È sempre così, quando sei il numero uno.

Si interrompe a 65 settimane il regno di Jannik Sinner da numero uno del mondo, 454 giorni trascorsi a dominare il ranking e a guardare tutti dall’alto. La fine di questo ciclo segna l’inizio di un nuovo capitolo con Carlos Alcaraz, che non solo ha strappato lo US Open al campione in carica, ma si è ripreso la vetta della classifica mondiale, già conquistata nel 2022 a soli 19 anni e 4 mesi, record assoluto di precocità.

Il trionfo dello spagnolo è stato netto: vittoria per 3-1 con una superiorità evidente in ogni fase di gioco. Alcaraz, più solido e continuo, ha sfruttato al meglio la situazione del ranking: difendeva appena 60 punti nelle ultime settimane, mentre Sinner ne aveva 3200 da salvaguardare. Con il ritiro a Montreal e senza i titoli di Cincinnati e US Open, per Jannik la vetta è inevitabilmente sfumata.

La capacità di Alcaraz di ritrovare continuità nel periodo agosto-settembre, che nel 2023 era stato un punto debole, è la chiave del suo successo. Questa crescita mentale e tecnica lo ha riportato sul trono con pieno merito, confermando il suo status di fenomeno generazionale e di avversario più temuto nel circuito.

Alcaraz vanta già sei Slam a soli 22 anni, con l’Australian Open come unico grande obiettivo mancante. Parallelamente, la lunghissima striscia positiva di Sinner resta storica: il suo dominio testimonia l’ascesa di un campione destinato a rimanere ai vertici, pronto a inseguire nuovamente la vetta.

Il dibattito sul primato

Il ritorno di Carlos Alcaraz al numero uno del ranking mondiale ha acceso il dibattito tra appassionati e addetti ai lavori. Molti sostengono che il sorpasso sia avvenuto soprattutto per la squalifica di Jannik Sinner, che ha perso punti pesanti senza poterli difendere in campo. Questa circostanza ha alimentato l’idea che Alcaraz abbia beneficiato più delle disavventure dell’italiano che dei propri meriti sportivi.

Tuttavia, il tennis è uno sport scandito dai punti e dai risultati, e la classifica non fa sconti. Il sistema premia chi riesce a confermare i successi della stagione precedente, e allo stesso tempo penalizza chi non può difenderli. In questo senso, Alcaraz ha semplicemente sfruttato una dinamica prevista dalle regole del circuito.

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Alcaraz – fonte Instagram – napolipiu.com

I meriti dello spagnolo

Ridurre il trionfo dello spagnolo a un “favore del destino” sarebbe ingeneroso. Alcaraz ha dimostrato continuità e solidità in un periodo complesso della stagione, vincendo partite decisive e mostrando una crescita evidente nella gestione mentale dei tornei. La sua vittoria allo US Open, con un percorso netto, testimonia un livello di gioco altissimo.

Se è vero che la squalifica di Sinner ha inciso sul ranking, è altrettanto vero che Alcaraz ha saputo farsi trovare pronto, cogliendo l’occasione e legittimando con i fatti la sua leadership. Alla fine, il numero uno si guadagna sul campo, e il giovane spagnolo ne è la prova.