Gratteri: “Napoli è una città di cultura, ma servono più risorse e responsabilità. Le mafie cercano sempre potere e visibilità”

Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, Nicola Gratteri, è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli durante Radio Goal, offrendo una panoramica completa sul suo primo anno di lavoro a Napoli, le sfide affrontate e i risultati ottenuti, affrontando anche temi come criminalità organizzata, società civile e cultura.
Un anno positivo a Napoli, tra cultura e criticità
“È stato un primo anno bello e positivo. Non pensavo di trovarmi così bene. Napoli è una città splendida, piena di monumenti e con un patrimonio culturale straordinario, persino più vivace di Roma e Milano. Ciò che mi ha colpito è il numero di teatri e di attività culturali presenti. Tuttavia, serve maggiore attenzione nella cura dei monumenti: la bellezza ereditata va preservata”, ha dichiarato Gratteri.
Magistratura in difficoltà: meno personale e più lavoro
Il Procuratore ha evidenziato le difficoltà operative legate alla carenza di personale: “Abbiamo 21 magistrati in meno rispetto all’organico previsto, una riduzione del 20%. Nonostante questo, siamo riusciti ad aumentare le demolizioni di edifici abusivi e a migliorare le performance dell’ufficio. Abbiamo sequestrato beni per oltre 6 milioni di euro e ottenuto un aumento del 30% delle condanne rispetto all’anno precedente”.
La lotta all’abusivismo edilizio e l’impegno per i Campi Flegrei
Gratteri ha sottolineato l’importanza della collaborazione con la Regione Campania per le demolizioni degli immobili abusivi, soprattutto quelli costruiti da pregiudicati: “Non andiamo a demolire il terrazzo di un operaio, ma palazzine abusive di due o tre piani e ville di lusso. Grazie ai fondi regionali, abbiamo già demolito dieci edifici”.
Criminalità organizzata e infiltrazioni nel calcio
Sul tema delle mafie nel mondo del calcio, Gratteri ha espresso preoccupazione: “Le mafie si insinuano ovunque ci siano soldi e potere. Ho visto boss acquistare squadre per aumentare il proprio prestigio sociale. Anche nel caso di San Siro, la ‘Ndrangheta controllava il catering dentro e fuori dallo stadio”.
Sul rischio di una nuova Calciopoli, Gratteri resta cauto: “Non sono un esperto di calcio, ma so che le mafie si muovono dove c’è denaro facile, come nel calcioscommesse”.
La sicurezza urbana: più telecamere e controllo del territorio
“Quando sono arrivato a Napoli c’erano solo 800 telecamere attive. Oggi sono 1400. Più della metà degli omicidi sono stati risolti grazie a queste telecamere. È la soluzione più economica per garantire sicurezza in una città così complessa”, ha spiegato Gratteri, sottolineando l’importanza degli investimenti nella videosorveglianza.
Giovani e rischio devianza: “I genitori devono fare la loro parte”
Gratteri ha lanciato un monito alle famiglie: “Vedere ragazzini di 9-10 anni in giro di notte è inaccettabile. Dove sono i genitori? Se non vigilano, quei bambini diventeranno prede facili per la camorra. Ho visto genitori che fanno gli amici dei figli anziché educarli. È così che si alimenta l’illegalità”.
Mafie e social network: l’immagine come strumento di potere
Il Procuratore ha spiegato come le mafie usino i social media per mostrare ricchezza e influenza: “Le mafie si comportano come aziende: hanno bisogno di pubblicità. La camorra è stata la prima in Italia a usare i social per ostentare ricchezza e potere. Questo atteggiamento si riflette anche nella musica neomelodica e rap, con artisti che inneggiano alla droga o si fanno fotografare con armi, anche se giocattolo. Questo è un incitamento alla criminalità”.
La Terra dei Fuochi: “Un crimine spietato”
Sulla drammatica situazione della Terra dei Fuochi, Gratteri ha espresso tutta la sua indignazione: “È inimmaginabile la spietatezza di chi ha avvelenato la terra. Il problema persiste finché i rifiuti tossici restano sepolti. Solo quando le famiglie hanno visto morire i propri figli hanno iniziato a protestare. Bisogna reagire prima, non quando il danno è fatto”.
Intercettazioni e riforme della giustizia: “Sono fondamentali”
Gratteri ha criticato chi considera le intercettazioni uno spreco di risorse: “Costano pochissimo rispetto ai benefici che portano. Con 170 milioni di euro recuperiamo molto di più sequestrando beni mafiosi. Le intercettazioni sono lo strumento più efficace per colpire le mafie”.
Sul tema della separazione delle carriere dei magistrati, ha aggiunto: “È un falso problema. Ogni anno solo tre o quattro magistrati chiedono di passare da PM a giudice. Non possiamo cambiare la Costituzione per così pochi casi. Il rischio è che la magistratura perda la sua indipendenza”.
“Napoli merita di più, ma serve responsabilità”
Infine, Gratteri ha concluso con un appello ai cittadini e alle istituzioni: “Napoli ha potenzialità enormi, ma servono risorse e responsabilità. Non basta ammirare le bellezze della città, bisogna proteggerle e valorizzarle. Io non ho intenzione di lasciare Napoli, a meno che non mi mandiate via”.
Sulla possibilità di un impegno politico ha risposto seccamente: “Non è nei miei piani. Voglio restare magistrato, perché così rispondo solo alla legge”.
Il Procuratore ha anche lasciato uno spiraglio per il futuro: “Ci vediamo nel 2026? Vedremo, prima devo finire il mio lavoro qui”.
Un’intervista che conferma il profondo impegno di Nicola Gratteri per Napoli e il suo desiderio di combattere la criminalità con rigore, ma anche con una visione culturale e sociale più ampia.