Gazzetta dello Sport: “Conte carica il Napoli”
Lo scudetto ha acceso l’orgoglio, ma non ha placato la fame. Antonio Conte, al secondo anno sulla panchina del Napoli, è pronto a rilanciare la corsa azzurra in Italia e in Europa. Niente proclami, solo concentrazione e metodo. «Per definizione chi ha vinto parte favorito tra i favoriti – ha dichiarato il tecnico – ma non dobbiamo dimenticare da dove veniamo. Due anni fa il Napoli ha vissuto un momento difficile e da lì bisogna trarre insegnamento. Saremo umili. Saremo squadra».
A raccontarlo è Vincenzo D’Angelo sulla Gazzetta dello Sport, che ha raccolto le parole dell’allenatore azzurro direttamente dal ritiro. Conte ha indicato “Umiltà e lavoro” come le due stelle polari del nuovo progetto. Nessun volo pindarico, piuttosto un richiamo alla concretezza: «La sera della mia conferma dissi “amma faticà, again”. Quest’anno? Amma faticà, ma ancora cchiù assaje».
Con De Bruyne sale l’asticella: «Ci serviva qualità»
Tra i temi toccati da Conte – come evidenzia ancora D’Angelo sulla Gazzetta – anche l’arrivo più pesante del mercato estivo: Kevin De Bruyne. L’azzurro si colora d’oro con il belga ex City. «È stato uno dei migliori centrocampisti del mondo per tanti anni – spiega Conte – e oggi viene da noi con una nuova sfida davanti. Anche per lui è un contesto diverso, ma ha ancora tantissimo da dare».
Il tecnico ha però chiesto pazienza: «Gli altri nuovi arrivati sono giovani di valore, ma con profili differenti da Kevin. Sono qui per strutturare il Napoli non solo nel presente, ma anche nel futuro». Nessun titolare fisso, dunque, solo una certezza: «Con tutte queste competizioni, ci sarà spazio per tutti. La rosa va implementata: non era pronta e ancora non lo è per reggere tutti questi impegni».
Europa, consapevolezza e limiti: «Pochi anni in Champions, ma lascio sempre basi solide»
Alla domanda sulla sua relazione con l’Europa, Conte risponde con la consueta franchezza. Come riporta Vincenzo D’Angelo sulla Gazzetta dello Sport, il tecnico sottolinea: «Ho fatto solo sei esperienze in Champions League, sempre con squadre che l’anno prima erano fuori dall’Europa. Un po’ è colpa mia: non ho avuto la pazienza di restare tanti anni nello stesso club. Però ovunque ho lasciato basi solide su cui altri hanno costruito i successi».
Conte guarda avanti con pragmatismo e spirito di battaglia: «Sappiamo chi siamo e quali sono i nostri limiti, ma proveremo a dare fastidio a tutti. In ogni competizione. Saremo armati, è bene che si sappia».
