In un’intervista al Corriere dello Sport, l’ex tecnico del Napoli Calzona ha affrontato i punti critici della sua esperienza partenopea.
Francesco Calzona, ex tecnico del Napoli e attuale tecnico della Slovacchia, ha rilasciato dichiarazioni esclusive al Corriere dello Sport, smontando alcune ‘leggende’ sullo spogliatoio azzurro e elogiando il presidente De Laurentiis per il suo approccio esemplare.
Critiche alla gestione dell’ambiente
Calzona ha iniziato smontando le voci secondo cui le critiche della stampa avrebbero influito negativamente sui risultati della squadra. “La quasi totalità dei conflitti e dei disagi riportati non si sono mai verificati”, ha dichiarato, evidenziando come le pressioni legate alla classifica compromessa abbiano minato il morale del gruppo.
“L’esperienza di Napoli? Quando sono arrivato io erano già trascorsi sette mesi e mezzo, con i risultati che sappiamo. Ho detto e ripetuto di aver incontrato difficoltà e problemi che non mi aspettavo di trovare. Sai qual è stata la cosa che ha creato i danni peggiori? L’obbligo di dover inseguire costantemente la vittoria, per via della classifica in gran parte compromessa, ha messo in crisi il gruppo. Ti porto l’esempio dell’1-1 di San Siro con l’Inter. Loro venivano da quindici successi di fila, giocammo una partita molto più che decorosa eppure quel pari fu vissuto dall’ambiente con una delusione sconcertante. Eravamo costretti a vincere e non avevamo una condizione mentale all’altezza del compito. In alcune occasioni abbiamo anche giocato un buon calcio, ma il buon calcio non bastava, servivano i tre punti. Non si dava più valore a nulla. E non è tutto. Il 95% delle cose che venivano scritte o raccontate in tv da giornalisti perbene e ben vestiti”.
Il ruolo cruciale di De Laurentiis e la necessità di miglioramento dei giocatori
Rispetto alla gestione del presidente Aurelio De Laurentiis, Calzona è stato categorico nel lodarne l’esempio di comportamento. “Con me il presidente ha tenuto un comportamento esemplare”, ha sottolineato. “Faceva domande, si informava, ma mai ha interferito con le decisioni tecniche”.
Sul lato tecnico, Calzona ha identificato la necessità di miglioramenti chiave per i giocatori, citando Kvaratskhelia in particolare.
“Avevo pochissimo tempo a disposizione e urgenze di squadra e classifica, non mi sono potuto occupare dei problemi personali di questo o quel giocatore. Cosa gli manca per diventare un top player? Lo state vedendo anche in questi Europei, tanti giocatori di qualità hanno una partecipazione attiva e sistematica alla fase di non possesso. Kvara solo occasionalmente. E poi deve imparare a sparare meglio le sue cartucce nei trenta metri e a risultare più produttivo a centrocampo. Se riuscirà a correggere questi tre punti vincerà il Pallone d’oro, ne sono certo”.
Guardando al futuro, Calzona si è espresso positivamente riguardo alle possibilità di miglioramento del Napoli. “Ci sono margini per ritornare ai vertici, ma è necessaria una riflessione profonda sulle lezioni apprese”, ha concluso.