È un calvario senza fine, mi ritiro dal calcio: decisione presa a soli 26 anni | Sembrava il nuovo crack della Serie A
Pallone Serie A - fonte lapresse - napolipiu.com
Recuperare da un infortunio non è proprio così semplice per un calciatore. Bisogna considerare la componente psicologica.
Gli infortuni lunghi rappresentano una delle sfide più complesse per un calciatore, non solo dal punto di vista fisico ma anche mentale. La necessità di interrompere l’attività quotidiana, di allontanarsi dal campo e dai compagni può generare frustrazione e senso di isolamento. Il giocatore si trova a fare i conti con una routine stravolta e con l’incertezza sui tempi di recupero, elementi che incidono profondamente sul benessere psicologico.
La riabilitazione stessa, spesso lunga e ripetitiva, può diventare fonte di stress. Ogni esercizio, ogni progresso lento diventa una prova di pazienza e resilienza. L’ansia di non riuscire a tornare ai livelli precedenti, il timore di ricadute o di perdere il posto in squadra possono influire sulla motivazione e sulla concentrazione, rallentando anche il recupero fisico.
Un infortunio prolungato può alterare il rapporto con compagni, allenatori e tifosi. Il calciatore può sentirsi lontano dalle dinamiche del gruppo e percepire una forma di estraneità, aumentando la pressione interna per tornare rapidamente. Questo può generare insicurezza e mettere a rischio l’autostima, soprattutto se l’atleta misura il proprio valore esclusivamente attraverso le prestazioni sul campo.
Per affrontare queste sfide, l’aspetto psicologico diventa cruciale quanto quello fisico. Supporto da parte di psicologi dello sport, preparatori e compagni, insieme a una gestione equilibrata delle aspettative, aiuta il giocatore a mantenere fiducia e determinazione. Gestire le emozioni e accettare i tempi della guarigione è fondamentale per un ritorno sano e completo al calcio, sia fisicamente che mentalmente.
Un calvario che dura da quasi due anni
Perr Schuurs, difensore del Torino, è fermo dal 21 ottobre 2023 a causa di una grave lesione al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, riportata durante una partita contro l’Inter. Nonostante gli interventi chirurgici e una lunga riabilitazione, il suo ritorno in campo è ancora incerto. Recentemente, il presidente del Torino, Urbano Cairo, ha dichiarato che il rientro del giocatore è “incerto” e che il ginocchio presenta ancora “problemi”.
Nel luglio 2025, Schuurs ha rifiutato un’offerta di rinnovo del contratto da parte del Torino, alimentando le speculazioni sul suo futuro. Alcuni media hanno ipotizzato che, a causa della gravità dell’infortunio e dei continui problemi fisici, il difensore olandese possa considerare il ritiro dal calcio professionistico.
L’incertezza sul ritorno in campo
Nonostante le difficoltà, Schuurs ha dichiarato di voler tornare in campo e ha promesso ai tifosi del Torino che “ne varrà la pena”. Tuttavia, le informazioni ufficiali sul suo stato di salute e sul possibile ritorno in campo sono scarse, lasciando i tifosi in attesa di notizie più concrete.
Un infortunio così lungo e complesso può avere gravi ripercussioni psicologiche su un calciatore. La frustrazione per il lungo periodo di inattività, l’incertezza sul futuro e le difficoltà nel recupero fisico possono portare a stress, ansia e perdita di motivazione. È fondamentale che Schuurs riceva il supporto adeguato per affrontare queste sfide e per prendere decisioni informate sul suo futuro nel calcio.

