Enrico Fedele critica duramente il Napoli: Politano presuntuoso, presidente autocratico. La Champions sembra un sogno lontano.
Il giornalista sportivo Enrico Fedele ha espresso le sue gravi preoccupazioni sullo stato attuale del Napoli, criticando aspramente alcuni giocatori e il presidente del club. Le sue dichiarazioni sono state rilasciate durante un’intervista a Ottochannel, alimentando ulteriormente il dibattito sulle prestazioni del Napoli durante la stagione.
Fedele ha attaccato Politano, definendolo “presuntuoso ed egoista”, e ha evidenziato gli errori evidenti di Juan Jesus e del portiere Meret. Secondo il giornalista, il primo tempo contro il Cagliari è stato “orribile, il peggiore o quasi della stagione”, sottolineando un trend negativo che si protrae per diverse partite.
“La presunzione e l’egoismo di Politano e Simeone non sono secondi agli errori evidenti di Juan Jesus e dello stesso Meret. Contro il Cagliari ho visto un primo tempo orribile, il peggiore o quasi della stagione. Ormai è un trend che è negativo, avevamo pensato che contro Genoa e Cagliari si iniziava un tentativo di rimonta per la qualificazione in Champions. E invece… E’ un Napoli che mi sfugge, non riconosco da 5-6 partite, i calciatori non ci stanno capendo nulla”.
Possibilità nella qualificazione Champions?
Il giornalista ha evidenziato la sua sfiducia nelle possibilità del Napoli di qualificarsi per la Champions League, dichiarando:
“Qualificazione alla prossima Champions? Non credo in questo Napoli, dovrebbe fare 10 vittorie nelle prossime 13 partite, la Champions è una chimera. Da tifoso posso sognare, ma sono sincero: vedo tanti atteggiamenti sbagliati nel Napoli, numericamente ce la potrebbe ancora fare per agguantare la qualificazione ma non vedo alcun presupposto. Non andare proprio in Europa sarebbe grave dal punto di vista economico, ma se questa dovesse essere la medicina per ripartire e azzerare questa annata tutta sbagliata ben venga”.
Fedele ha spostato l’attenzione anche sul presidente del Napoli, criticando le decisioni autocratiche che, secondo lui, hanno danneggiato il club.
“Per tornare a sentire il profumo della vittoria bisogna qualche volta sentire il cattivo olezzo della sconfitta. L’esonero di Mazzarri? Sono suo amico, ma lo avrei esonerato lo stesso, ma dopo Napoli-Genoa, di sabato. Non certo in quel modo, facendogli dirigere l’allenamento lunedì mattina: così è stata calpestata la sua dignità”.
Infine: “Da parte del presidente ci sono tante responsabilità: questi atteggiamenti da duce, in cui decide solo lui, su qualsiasi cosa, nel calcio non vanno bene, soprattutto quando nel calcio eri alle elementari e sei passato alle scuole medie ma pensi di essere diventato un docente universitario”