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CORSPORT – Napoli, la squadra non vuole il ritiro: ecco cosa hanno fatto

Spalletti ha comunicato immediatamente la decisione presa

Il Napoli andrà in ritiro dopo la disfatta dello stadio Castellani contro l’Empoli, la squadra si è opposta alla decisione. Il terzo provvedimento in poco tempo, da Ancelotti a Gattuso, ora a Spalletti la soluzione della società è sempre la stessa, mandare i calciatori in ritiro. Non è servito a nulla in passato, con ogni probabilità non servirà a nulla nemmeno in questo caso. Mandare i giocatori in esilio è una tecnica che non funziona più da tempo, anche perché si è sempre parlato di uno spogliatoio unito, quindi non ci sono frizioni da limare. Quindi il ritiro viene visto solo come una punizione e una privazione della libertà, che a nessun uomo va tolta, se non in caso di crimini.

Per quanto i calciatori del Napoli abbiano offerto una prova pessima sul campo contro l’Empoli, di certo non si può comparare tutto ciò ad un crimine, è pur sempre sport, con le annesse delusioni. Ma il ritiro è ancora previsto, lo ha comunicato Spalletti ai giocatori, con la società che a livello di comunicazione pure ha difettato. Nel primo tweet aveva scritto che la decisione era stata presa dalla società, nel secondo che ha avallato la decisione di Spalletti, ma Twitter non permette le modifiche ai post.
Dal ventre del Castellani arrivano più retroscena, come quello raccontato da Gazzetta che parla di un Edo De Laurentiis furioso.

Poi c’è Corriere dello Sport che scrive della reazione della squadra al ritiro, dopo la comunicazione di Spalletti: “Spalletti ha deciso di spedire tutti in ritiro permanente. A comunicarlo è il signor Luciano entrando nello spogliatoio del Castellani, regno di un prevedibile caos: l’allenatore parla e scattano i mugugni. Sì: la squadra non è d’accordo e Insigne, Mertens e gli altri senatori provano a cambiare lo scenario; e qualche ora dopo è il gruppo al completo a tornare alla carica con il tecnico in treno, durante il viaggio di ritorno. Però invano“. Questa volta, almeno, non c’è stato l’ammutinamento.