Corriere dello Sport: “Napoli, tocca a Hojlund”

Corriere dello Sport: “Napoli, tocca a Hojlund”

Dov’eravamo rimasti? Alla magia di Firenze. L’esordio scintillante di Rasmus Hojlund, subito in gol contro la Fiorentina, sembrava preludere a una serie travolgente. Invece, da quel momento, il centravanti danese arrivato dal Manchester United ha messo in fila quattro partite con il Napoli, segnando solo in quella prima uscita. Poi il silenzio: zero reti a Manchester contro il City, in un derby personale ancora tabù, nessun acuto al Maradona con il Pisa, né a San Siro contro il Milan.

Come racconta Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport, nelle ultime due gare appena un tiro degno di nota e una scelta sbagliata tre contro uno che ha fatto infuriare Conte dalla panchina. «Dopo il nulla di Milano – scrive Mandarini per il Corriere dello Sport – Hojlund si gioca tutto sulla Champions, il suo palcoscenico preferito».

La sfida internazionale

L’attaccante danese, che vanta già 11 reti europee tra Champions ed Europa League, cerca ora la sua prima marcatura internazionale con la maglia azzurra. E quale migliore occasione della gara di stasera al Maradona contro lo Sporting Lisbona dell’amico e connazionale Hjulmand?

Il giornalista Fabio Mandarini, inviato a Napoli per il Corriere dello Sport, ricorda che Hojlund «ha segnato 5 gol in 6 partite nella Champions 2023-2024 e 6 nelle 15 di Europa League, compresa la finale persa con il Tottenham». Numeri che confermano la sua attitudine al palcoscenico internazionale.

L’eredità pesante

Da Osimhen a Hojlund il passo non è breve. L’ultimo gol europeo al Maradona porta la firma del nigeriano, nell’1-1 contro il Barcellona di 588 giorni fa. Da allora un lungo digiuno che la tifoseria spera possa interrompersi questa sera.

«Il Napoli e Conte – sottolinea Mandarini sul Corriere dello Sport – hanno bisogno dei primi punti dopo la sconfitta d’esordio con il City. Urge una vittoria e tocca al centravanti scuotere e trascinare l’attacco».

L’urlo del Maradona

Oltre 50mila spettatori hanno riempito il Maradona, pronti a spingere la squadra con il celebre “Do di petto” che ha reso famoso lo stadio in Europa sin dai tempi dei Tre Tenori di Mazzarri. Per molti dei nuovi arrivati, da McTominay a De Bruyne, passando per Neres e lo stesso Hojlund, sarà un’esperienza tutta da vivere.

E se il centravanti non dovesse ancora sbloccarsi? Come conclude Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport, «il Maradona farà un fischio. Anzi, un Urlo».