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Coronavirus, vaccino a fine aprile test su 550 volontari

Vaccino Coronavirus a fine aprile test su 550 volontari. Se questo vaccino funziona, si potrebbe avviare una produzione su larga scala.

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A fine Aprile partiranno i test per il Vaccino contro il Coronavirus su 550 volontari.  La sperimentazione  riguarda il primo lotto del vaccino messo a punto dalla partnership  Irbm – Oxford University partirà dall’Italia per l’Inghilterra dove inizieranno i test accelerati su 550 volontari sani.

VACCINO COVID,  PRIMA LE CATEGORIE A RISCHIO

Si prevede di rendere utilizzabile il vaccino per il Coronavirus già a settembre per immunizzare personale ospedaliero e forze dell’Ordine in modalità di uso compassionevole.

La sperimentazione partita nel Regno Unito e poi, se il governo italiano lo riterrà opportuno, anche nel nostro Paese.

Lo rivela all’Adnkronos Salute Matteo Liguori, managing director di Irbm SpA, società con sede a Pomezia che sta collaborando, attraverso la sua divisione vaccini Advent Srl, con lo Jenner Institute dell’Università di Oxford (Regno Unito) per la produzione di un siero dal nome provvisorio ‘ChAdOx1 nCoV-19′.

Sull’arrivo di un Vaccino per il Coronavirus si è espresso anche Pierluigi Lopalco, epidemiologo dell’Università di Pisa e coordinatore scientifico della task force pugliese per l’emergenza coronavirus:
La sperimentazione di un vaccino è una scommessa. Avere un prototipo funzionante prodotto su piccola scala a settembre sarebbe un grosso passo avanti, se questo vaccino funziona, e così si può sperare che per l’inizio del prossimo anno si potrebbe avviare eventualmente una produzione su larga scala”.

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VACCINO CONTRO IL CORONAVIRUS

Il vaccino per il Coronavirus è costruito utilizzando una versione non ‘pericolosa’ di un adenovirus. Un virus che può causare una comune malattia simile al raffreddore.

All’ interno dell’adenovirus è stato inserito  il codice genetico necessario alla produzione della proteina ‘Spike’ del coronavirus.

In modo da permettere all’adenovirus l’espressione di questa proteina in seguito alla somministrazione del vaccino. Ciò comporta la produzione di anticorpi contro la proteina ‘Spike’ che si trova sulla superficie dei coronavirus.

Negli individui vaccinati, gli anticorpi prodotti contro la proteina ‘Spike’, possono legarsi al coronavirus che è entrato nell’organismo umano ed impedirgli di causare un’infezione.