Conte, l’autocritica è durissima: «Non sono entrato nei cuori dei miei giocatori»
Antonio Conte - fonte LaPresse - Napolipiu
Il primo confronto tra Antonio Conte e la squadra arriva immediatamente dopo il fischio finale del Dall’Ara. Come racconta Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport, il tecnico si è chiuso negli spogliatoi per un faccia a faccia a caldo, prima di congedare i tanti nazionali. Un momento teso, che anticipa – scrive ancora Mandarini – un possibile confronto acceso con il presidente Aurelio De Laurentiis nelle prossime ore.
Conte non nasconde la preoccupazione: «Sono preoccupato. Cinque sconfitte in tre mesi sono troppe e non sono un caso, soprattutto per una squadra etichettata come quella che avrebbe dovuto ammazzare il campionato. Dobbiamo affrontare alcune situazioni e provare a risolverle. Già venti giorni fa avevo manifestato le mie preoccupazioni al gruppo storico: nel calcio non basta il compitino, servono entusiasmo, passione, cuore, energia. E io non sto facendo un buon lavoro, perché non sono entrato nei cuori e nelle teste dei giocatori. È giusto che il club lo sappia. E già lo sa».
Parole pesanti, che Mandarini sul Corriere dello Sport definisce come «una vera e propria resa dei conti interna». Il tecnico tocca anche i punti dolenti del recente passato: «Alla prima difficoltà ci sciogliamo. Mi dispiace ricordarlo, ma il decimo posto dopo lo scudetto è uno scheletro nell’armadio di questa squadra. Complimenti al Bologna per energia, entusiasmo e cuore: ci hanno battuto su tutto. Noi facciamo solo il compitino, non c’è l’alchimia di un tempo. Non so se riusciremo a cambiare, ma qualcosa va fatto. Io, morti, non ne voglio accompagnare. Ognuno si prenda le proprie responsabilità, e io per primo».
È un crescendo emotivo, come lo definisce Mandarini nel suo pezzo per il Corriere dello Sport: «Non vedo energia positiva. Ognuno pensa al proprio orticello, ma siamo ancora in tempo per cambiare. Questa sconfitta non mi è piaciuta, non c’è nessuno da proteggere. Quando mancano cuore e passione, sono guai seri. Mi prendo tutta la responsabilità, ma i trapianti di cuore non si possono fare».
Conclusa la sfida di Bologna, Conte ha concesso due giorni di riposo ai non convocati, fissando la ripresa a mercoledì pomeriggio. Ma – aggiunge Mandarini sul Corriere dello Sport – c’è chi non si fermerà: Romelu Lukaku. L’attaccante belga, rimasto a Napoli per proseguire il lavoro di recupero, non ha mai interrotto il programma personalizzato e continuerà anche nei prossimi giorni. Il rientro è previsto entro poche settimane: una buona notizia per un Napoli che ha disperato bisogno di ritrovare un leader e una guida offensiva.
