Scommesse

Come aprire un centro scommesse: conviene al giorno d’oggi?

Molte persone vorrebbero aprire un centro scommesse, Ecco qual è la procedura corretta.

Il settore del gioco d’azzardo genera ogni anno cifre da capogiro. Nel 2021 la spesa ha toccato quota 107,5 miliardi di euro, stando ai dati ufficiali comunicati dall’Agenzia per le Dogane e i Monopoli. Non sorprende dunque che in molti siano interessati ad aprire un centro scommesse, ma qual è la procedura corretta? La spesa è contenuta? Si tratta di un investimento sostenibile a lungo termine, considerata l’ascesa dei siti di scommesse online? Le domande sono numerose, cercheremo perciò di dare una risposta esaustiva a ciascuna di esse nel nostro approfondimento.

Aprire un centro scommesse in Italia: in franchising o in autonomia?

In Italia, è possibile aprire un nuovo centro scommesse in franchising, affiliandosi a una delle tante società in possesso dei migliori siti scommesse ADM (ex AAMS), come SNAI o Eurobet, oppure in completa autonomia. Nel primo caso, il brand con cui siglerete l’affiliazione vi seguirà passo dopo passo, snellendo di molto il processo di apertura di una nuova sala da gioco autorizzata.

Nel secondo caso invece, la procedura si complica notevolmente e bisognerà presentare richiesta formale all’ADM per ricevere un’apposita licenza, con costi tutt’altro che contenuti. Inoltre, in quest’ultimo caso i tempi si dilatano notevolmente, arrivando ad attestarsi sui quattro mesi, in media.

Le aperture in franchising sono in genere più rapide, a patto di avere già a propria disposizione un locale da adibire a centro scommesse, le apposite autorizzazioni e una partita IVA. I costi sono inferiori rispetto a un centro scommesse aperto in proprio: per i franchising si parla, in genere, di un investimento che varia dai 12.500 euro fino ai 30.000 euro circa, in base al brand con cui si stipula il contratto.

Per non parlare poi dello stress: un’apertura in completa autonomia porta con sé una trafila di procedure burocratiche non indifferente, con numerose e complicate pratiche da gestire. Un centro scommesse in franchising permette invece di ricevere assistenza in ogni singola fase del processo, diminuendo di molto i carichi di ansia e preoccupazione.

Tutto sta dunque alla vostra mentalità imprenditoriale e alla vostra capacità di gestire lo stress: se preferite avviare un percorso generalmente contraddistinto da pochi grattacapi, procedure snelle e assistenza completa per ogni problema, l’apertura di un centro scommesse in franchising rappresenta la soluzione più consona.

Diversamente, se preferite gestire tutto in maniera autonoma e la burocrazia non vi spaventa, aprire un centro scommesse in proprio potrebbe rivelarsi la scelta più adeguata, con la possibilità di ottenere, almeno potenzialmente, maggiori profitti ad attività avviata.

Cosa serve per aprire un centro scommesse

Una volta risolti i problemi burocratici, è altrettanto importante iniziare a occuparsi del locale in cui verrà inaugurata l’attività. Per avere maggiori possibilità di successo, è importante scegliere un immobile a ridosso delle principali vie commerciali, non distante dal centro e, allo stesso modo, lontano almeno 600/700 metri dagli altri centri scommesse. Così facendo, la concorrenza non dovrebbe influire significativamente sulla vostra attività.

In alternativa, si può scegliere di aprire un corner all’interno di un’attività già avviata, come in un bar, in un’edicola o in un pub. Attenzione però: in ogni caso le leggi vigenti impediscono di aprire un punto di gioco d’azzardo in prossimità di scuole, chiese e luoghi di culto. La scelta della giusta posizione è, dunque, più che mai strategica e propedeutica alla buona riuscita dell’investimento.

Una volta scelto il locale, bisogna ovviamente allestirlo. Al giorno d’oggi è essenziale dotarsi una connessione a Internet ad alta velocità, con postazioni attrezzate per permettere ai clienti di consultare le quote agevolmente e, eventualmente, scommettere online collegandosi al sito del brand del vostro franchising.

Molto importante dotarsi anche di monitor che mostrino il palinsesto e le quote in programma nel corso della giornata, così come di grandi schermi televisivi per trasmettere gli incontri sportivi in diretta nel locale. A questo si aggiunge, ovviamente, il costo dell’abbonamento per i canali sportivi (ad esempio, Sky). Da calcolare anche le postazioni per pagare le scommesse e, in generale, l’arredamento del locale.

Se l’apertura avviene in franchising, con ogni probabilità il brand con il quale avete stipulato l’accordo vi accompagnerà passo dopo passo, snellendo anche in questo caso il processo. Nella maggior parte dei casi, ciò comporta anche un’adeguata formazione per presentare ai clienti del centro scommesse la migliore esperienza di gioco possibile.

Le normative in materia

 

Il gioco d’azzardo è regolamentato da diverse normative in Italia, che è bene conoscere prima di aprire un nuovo centro scommesse. Non bisogna essere dei giuristi per comprenderle appieno, ma bisogna in ogni caso prestare molta attenzione nello svolgere tutto in modo corretto.

Durante l’apertura di un franchising, il brand di vostro riferimento dovrebbe fornirvi ogni informazione necessaria per operare nel pieno rispetto delle regole. Diversamente, è bene affidarsi a un commercialista esperto nel settore per comprendere a pieno la direzione da seguire.

Troviamo perciò:

  • Regio decreto 773/31, riguardante apparecchi di divertimento e intrattenimento, con articoli dedicati anche alle scommesse sportive.
  • DPR 169/98, riguardante le scommesse ippiche.
  • Legge 133/99, riguardante i concorsi, pronostici, scommesse a totalizzatore o a quota fissa, giochi di abilità, Bingo.

Vi sono poi ulteriori normative riguardanti lotterie e giochi numerici a totalizzatore, come il Lotto e l’Eurojackpot, che dunque non riguardano le scommesse sportive. In ogni caso, conoscere bene le leggi che riguardano la propria attività permette di approcciarsi al lavoro con il giusto grado di competenza, soprattutto in un settore così delicato come quello del gioco d’azzardo.

Conviene ancora aprire un centro scommesse al giorno d’oggi?

A causa della pandemia il settore del gioco d’azzardo ha subito duri contraccolpi negli ultimi due anni, con chiusure e restrizioni per le agenzie fisiche. Nel 2020 il volume di gioco in Italia è stato pari a 88,3 miliardi di euro. Un calo del 20% rispetto al 2019, imputabile in larga parte alle restrizioni atte a contrastare la diffusione del COVID-19, con un conseguente aumento del gioco online.

Il settore, tuttavia, è già in ripresa: nel 2021 il volume di gioco per le scommesse sportive ha superato i 100 miliardi, arrivando a toccare quota 107,5 miliardi di euro. Un numero che si avvicina ai livelli pre-pandemia del 2019, anno in cui la spesa complessiva è stata di 110,5 miliardi. Senza dubbio, in questi ultimi due anni abbiamo assistito a una migrazione graduale verso i siti scommesse online, con un aumento della percentuale di spesa su queste piattaforme del 57% (2019 vs 2021). La crescente popolarità di questa opzione ha dunque giocato un ruolo determinante.

Al contrario, le agenzie scommesse sono andate incontro a una diminuzione progressiva degli introiti, passando dai 4,8 miliardi del 2019 agli 1,8 miliardi del 2021.

Le progressive riaperture e la diminuzione delle restrizioni sembra però tendere a favore dei centri scommesse fisici: molti italiani potrebbero gradualmente tornare a scommettere di persona, preferendo i metodi tradizionali. Senza dubbio il settore del gioco d’azzardo presenta ancora oggi ricavi di un certo livello, per cui aprire un centro scommesse potrebbe rivelarsi ancora oggi una scelta da non sottovalutare.

Inoltre, aprendo un centro scommesse in franchising c’è un ulteriore fattore da considerare: a seconda del contratto stipulato con il brand che detiene la licenza, ci potrebbero essere dei guadagni aggiuntivi, slegati dalle giocate effettuate direttamente nel locale. Ad esempio, si può ottenere una percentuale anche sui clienti che attivano un nuovo conto di gioco attraverso l’agenzia e decidono poi di giocare online.

Un’opzione che, a conti fatti, va ad arginare la perdita di ricavi imputabile alla crescente popolarità dei siti scommesse. Prima di stipulare un contratto di franchising, bisogna però verificare sempre che questa opzione sia effettivamente disponibile.

Alcuni brand, inoltre, propongono dei bonus di benvenuto anche per chi si registra tramite un centro scommesse fisico, andando perciò a colmare quel gap sempre più netto tra agenzie tradizionali e i migliori siti scommesse disponibili sul web. Ovviamente, anche questi portali di gioco online dispongono di regolare autorizzazione ADM (ex AAMS), e la lista completa dei concessionari autorizzati al gioco a distanza è consultabile sul sito dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nell’apposita sezione.

Considerazioni finali

È giunto il momento di tirare le somme: conviene ancora, al giorno d’oggi, aprire un centro scommesse fisico? Si tratta, a conti fatti, di un investimento senza dubbio rischioso, che potrebbe però portare i suoi frutti, se gestito consapevolmente. Anzitutto, è essenziale mettersi in regola con le normative imposte dal Governo.

Aprendo un’agenzia in franchising, i costi in genere sono contenuti e le possibilità di ottenere una formazione completa ed esaustiva sull’argomento, così come le risorse necessarie, sono maggiori.

La concorrenza dei siti scommesse è agguerrita, perciò la decisione più saggia potrebbe tradursi nella scelta di un brand in franchising tra i più conosciuti in Italia, come SNAI o Sisal, per potersi appoggiare su una struttura solida e con anni di esperienza alle spalle.

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