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Caizza: “Il Milan doveva vincere, difficile digerire un successo degli azzurri. Soprattutto per chi doveva fare i titoli dei giornali”

Salvatore Caiazza commenta  la sconfitta del Napoli contro il Milan mettendo in evidenza anche la differente attenzione mediatica verso i due club.

Salvatore Caiaizza nel consueto editoriale per cm.com commenta la sconfitta del Napoli al Maradona contro il Milan bacchettando i media nazionali:

IL MILAN DOVEVA VINCERE…

Vincerà chi difenderà meglio”, ecco spiegato il successo del Milan in casa del Napoli. Per amor del cielo, nessuna polemica. Ma aver magnificato una squadra che ha incassato tre punti grazie a un gol fortunoso di Giroud su un tiro sporco di Calabria mi sembra un po’ troppo. Ma va bene così. Il Diavolo doveva salire in vetta e c’è riuscito. Siamo tutti più contenti. Sarebbe stato difficile digerire un successo degli azzurri. Soprattutto per chi doveva fare i titoli dei giornali. Se al “Maradona” fosse finita in parità nessuno avrebbe avuto da ridire. Anche perché Ospina non ha dovuto fare chissà che cosa per difendere la sua porta. Non a caso Rrahmani e Koulibaly hanno avuto dei buoni voti in pagella. 

Chi avrebbe dovuto fare di più erano gli attaccanti. Osimhen ci ha provato a dare fastidio a Maignan, ma è stato fermato da Tomori e Kalulu con le buone e le cattive. Gli esperti della moviola dicono che sull’attaccante nigeriano c’era un fallo da rigore sulla linea dell’area rossonera, ma Valeri dal Var non ha voluto richiamare all’ordine Orsato. Forse perché poco prima l’arbitro di Schio aveva lasciato correre sul tuffo di Bennacer nell’area azzurra. Lo stesso calciatore, poi, al termine del primo tempo aveva smentito che ci fossero gli estremi per un penalty”.

ORSATO: ANCORA TU!

Caiazza aggiunge: “Con questo non vogliamo dire che Orsato sia stato protagonista in negativo, ma il protocollo Var lascia sempre perplessi. Tomori quando insegue Osimhen non tocca mai il pallone e lo ferma andando sul suo piede sinistro. Dazn lo ha riproposto più volte, ma Valeri se ne è guardato bene di avvisare il collega. Mica si può rovinare una sfida al vertice in questa maniera? Giammai. La tecnologia ormai è diventata discrezionale. Soprattutto se in cabina di regia c’è un signor arbitro che conosce bene il regolamento. Forse non sarebbe cambiato nulla se fosse stato fischiato il rigore. Ma se c’è bisogna darlo. 

Comunque, nulla è compromesso. Se si crede di poter lottare per lo scudetto ci sono ancora trenta punti a disposizione. Per quanto riguarda la zona Champions c’è la Juventus che avanza, mentre l’Atalanta è rimasta al palo in casa della Roma. La Signora se l’è cavata con lo Spezia. E ha il calendario favorevole fino al 3 aprile quando se la vedrà allo Stadium contro l’Inter che si è ritrovata con la Salernitana. Il Napoli, però, deve guardare in casa propria. Domenica si va nella fatal Verona. Che l’anno scorso e in questa stagione ha dato solo fastidio. Proprio nella patria scaligera bisogna reagire. Dando uno schiaffo ad una maledizione che non può durare per sempre. L’impegno non è dei più facili. Ma nulla lo sarà da qui al 22 maggio. Se Spalletti vuole essere ricordato e non dimenticato deve fare di più. Altrimenti sarà uno come un altro”. 

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