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Gli allenatori di Serie A per quali squadre tifano? Spalletti Fiorentina, sorpresa Sarri e Mihajlovic

Per quali squadre tifano gli allenatori di serie A? Ecco la fede calcistica dei tecnici del nostro campionato.

Gli allenatori di Serie A per quali squadre tifano? la Gazzetta dello sport risponde a questa domanda. Il quotidiano ha pubblicato un focus sulla fede calcistica dei principali tecnici del massimo campionato italiano. Il compianto Luciano De Crescenzo, grandissimo tifoso del Napoli, amava dire: “Quella del calcio è l’unica forma di amore eterno che esiste al mondo. Si potrà cambiare moglie, amante e partito politico, ma mai la squadra del cuore”. Il Milan di Pioli e l’Inter di Simone Inzaghi si contendono lo scudetto.

Le squadre del cuore dei tecnici di serie A

Stefano Pioli –  la fede interista, confermata quando arrivò sulla panchina dei nerazzurri tre anni prima: “Sono cresciuto col coro con Beccalossi e Pasinato vinceremo il campionato”.

Luciano Spalletti– Nato a Certaldo, in provincia di Firenze, la predilezione di Luciano Spalletti per la Fiorentina risale all’infanzia. La madre spiegò che da bambino litigava spesso col fratello Marcello, che invece tifava per la Juventus. Nel 2015 poi, durante l’evento di un brand di cui è testimonial, dovendo commentare la presenza di Paulo Sousa – ex bianconero da calciatore – sulla panchina viola, si definì “tifoso” dei toscani.

Simone Inzaghi – Dopo Inter-Roma non ha fatto fatica a ribadire che “la Lazio si tifa sempre e comunque”, visto l’incrocio di calendario col Milan. Dieci anni da calciatore, undici da allenatore partendo dalle giovanili fino alla prima squadra: sentimenti naturali, dopo una vita condivisa insieme.

Massimiliano Allegri–  In un’intervista del 2011 confessò il tifo per la Juventus, successivamente condiviso anche con il Milan: “Io juventino? Sì, certo. Da ragazzo, quando ci si innamora delle squadre che vincono. E poi in quella Juve c’era Platini: tecnica e cervello. Poi cresci e se ti piacciono le squadre che giocano bene, come sono sempre piaciute a me, ti invaghisci appunto del gioco e di chi ti fa divertire: quindi il Milan di Sacchi e poi ancora la Juve.

Maurizio Sarri – Nato a Napoli da genitori toscani. Il padre all’epoca lavorava all’Italsider di Bagnoli, non lontano da Fuorigrotta dove sorgeva lo stadio San Paolo. L’allenatore così ha sempre sentito qualcosa di speciale per gli azzurri, anche dopo essersi trasferito a Figline Valdarno. “La mia prima partita allo stadio è stato un Fiorentina-Napoli, perché mio padre sapeva molto bene che ero un tifoso del Napoli, dove sono nato. Avevo 5-6 anni e mio padre mi ha portato allo stadio di Firenze. Primo eroe del calcio? All’epoca il simbolo del Napoli era Antonio Juliano. Era un centrocampista e l’unico napoletano che c’era in squadra“, ha raccontato in un’intervista quando era al Chelsea.

Gian Piero Gasperini – nato a Grugliasco, in provincia di Torino, e da piccolo sognava di diventare come il suo idolo Anastasi. Ha giocato nella Juventus, di cui ha anche allenato il settore giovanile. Ma quando si presentò come allenatore dell’Inter mise in chiaro le cose: “Il mio attaccamento è rossoblù e vale per Crotone e Genoa”.

Sinisa Mihajlovic – Sei alla Lazio con cui ha vinto uno scudetto e due Coppe Italia. Successi che l’hanno reso un simbolo dei biancocelesti, a cui Sinisa Mihajlovic è tuttora legato.

Walter Mazzarri –  Il tecnico ex Napoli, ha sempre chiarito che i due aspetti sono divisi nella sua visione del calcio. Lo spiegò nel 2013: “Da bimbo tifavo per la Fiorentina, avevo il poster di Antognoni in camera. Da professionista si tifa solo per la squadra per cui si lavora”.

José Mourinho – Il rapporto che c’è tra l’Inter e José Mourinho è fatto di sentimenti ancora vivi. All’allenatore portoghese è legata una delle pagine più belle della storia dei nerazzurri, il Triplete del 2010. “Io amo l’Inter e l’Inter mi ama, ma io voglio vincere tutte le partite. Adesso che non dobbiamo giocare più contro Inter, Milan, Juve e Napoli, posso dire che mi piacerebbe che l’Inter vincesse il campionato. Amo l’Inter, ma amo Roma e amo il mio lavoro, siamo pagati per vincere“, ha spiegato Mou dopo una sfida con i giallorossi. 

Alessio Dionisi – Da sempre simpatizzante della Juventus. Lorenzo Spagnoli, allora presidente dell’Imolese, ha raccontato di un rito particolare condiviso con Alessio Dionisi: “Avevamo la tradizione di guardare insieme le partite della Juventus in Champions League”.

Aurelio Andreazzoli –  Cuore giallorosso, per dodici anni nello staff tecnico della Roma. Lasciati i giallorossi per la sua prima esperienza all’Empoli, cinque anni fa, ha poi confessato di essere romanista: “Prima di lavorare con la Roma non avevo squadre del cuore”. 

Davide Nicola –  Nato a Luserna San Giovanni, in provincia di Torino, e ha vestito la maglia dei granata contribuendo al ritorno in Serie A nel 2006. Quindici anni dopo, ha potuto allenare la sua squadra del cuore portandola alla salvezza con diversi turni d’anticipo, dopo un avvio complicato.

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