La vittoria del Napoli con la Salernitana, porta anche altri messaggi importanti: come quello di Spalletti sui tagli degli ingaggi. Il tecnico del Napoli si è allineato al pensiero della società, lo ha fatto capire chiaramente quando a Dazn ha parlato del rinnovo di Dries Mertens: “A queste cose ci pensare il presidente De Laurentiis, molto bravo a creare squadre molto forti. Ora bisogna dare un occhio alla totalità dei conti e molto passerà anche da lì. Se un giocatore vuole restare deve rimettersi a livello della“.
Tradotto: chi vuole restare al Napoli deve adeguarsi alla nuova politica societaria. I nuovi contratti non arriveranno più a 5 o 6 milioni di euro a stagione. De Laurentiis ha deciso: sforbiciata del 30-40% senza guardare in faccia a nessuno. I bilanci in rosso del Napoli, la crisi pandemica, le assenze allo stadio, la mancanza della Champions League portano la società a fare altri ragionamenti.
Stipendi più bassi: l’esempio di Insigne
Il primo ad essere ‘sacrificato’ sull’altare del taglio agli stipendi è stato Lorenzo Insigne. Il giocatore incolpa la società del suo passaggio a Toronto, dove andrà a percepire 11,5 milioni di euro a stagione. Il Napoli ne aveva offerti al massimo 3,5 milioni di euro. Ecco questo sarà il nuovo tetto massimo per gli ingaggi di De Laurentiis, che ha però deciso di alzare le ricompense del consiglio di amministrazione.
La qualificazione alla Champions League potrebbe quantomeno mitigare questo problema, ma l’idea di tagliare gli stipendi resta. Dunque nel futuro anche gli ingaggi di Koulibaly (più di 5 milioni di euro a stagione ndr) non saranno tollerati. Così come il rinnovo di Fabian Ruiz resta in bilico, anche se lo spagnolo guadagna 1,5 milioni di euro, meno di Petagna che percepisce 1,8 milioni di euro a stagione.
Intanto si continua a parlare di una possibile cessione del Napoli. Una variante che potrebbe far saltare il banco.