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Servizio Le Iene su arbitri, Zazzaroni: “Nell’AIA c’è un pollaio. Il VAR sbaglia più dell’arbitro”

Scandali arbitrali in Italia: Ivan Zazzaroni del Corriere dello Sport non si esime dal commentare il servizio de Le Iene sugli scandali arbitrali.

In seguito al servizio de Le Iene che ha sollevato il velo sul mondo degli arbitri italiani, Ivan Zazzaroni, giornalista e direttore del Corriere dello Sport, ha lanciato una dura critica nei confronti della classe arbitrale, gettando benzina sul fuoco delle polemiche.

Zazzaroni ha evidenziato la confusione all’interno del mondo arbitrale, attribuendola a una feroce competizione interna, gerarchie opache e dispetti personali. Nel suo articolo, il direttore del quotidiano sportivo ha sottolineato la particolare suscettibilità degli arbitri, citando il caso di Rocchi, che avrebbe reagito aggressivamente per difendere gli errori del proprio team.

La classe arbitrale è in confusione, confusione dettata anche dal fatto che all’interno dello stesso mondo c’è concorrenza, gerarchie, dispetti. Gli arbitri sono particolarmente permalosi. Rocchi ha aggredito per difendersi e difendere gli errori del suo team. Non si può sentire il paragone con un giocatore che sbaglia un rigore. Chi sbaglia il penalty non danneggia una partita e una marea di soldi ad una società per colpe esterne”.

Il giornalista ha criticato aspramente l’efficacia del VAR, sostenendo che quest’anno abbia commesso più errori rispetto agli arbitri di campo, definendo la situazione paradossale. Ha anche indicato la necessità di una riforma, proponendo una soluzione:

Ci vuole una maggior tutela nei confronti degli allenatori che sono quelli che perdono il posto. Volevano far fuori Mourinho e ci sono riusciti, ma non è il solo problema. Quest’anno il VAR sbaglia di più rispetto all’arbitro di campo, vedo del paradosso”.

Poi la soluzione: “Nell’Aia c’è un pollaio. Servono dirigenti ‘politici. Con uomini in grado di trasmettere all’esterno il senso di unità e condivisione dei temi che da anni l’Aia non esprime più. E quindi dirigenti con capacità politiche e non solo tecniche”.