Se mi esonerano, rimarrai sempre infortunato | Tudor come Béla Guttmann: MALEDIZIONE RIUSCITA
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L’avventura di Igor Tudor alla Juventus è stata breve ma piena di accadimenti curiosi e per certi versi controversi.
La maledizione di Béla Guttmann è una delle leggende più affascinanti del calcio europeo. Tutto ebbe inizio nel 1962, quando l’allenatore ungherese guidò il Benfica alla conquista della sua seconda Coppa dei Campioni consecutiva, battendo il Real Madrid in finale. Forte dei successi ottenuti, Guttmann chiese un aumento di stipendio alla dirigenza, ma la richiesta fu rifiutata. Sentendosi tradito, lasciò il club pronunciando la celebre frase: «Da qui a cento anni, il Benfica non vincerà più una coppa europea».
Da quel giorno, la profezia sembra essersi avverata. Il Benfica ha disputato otto finali europee – tra Coppa dei Campioni, Europa League e altre competizioni – perdendole tutte. Dalla sconfitta con il Milan nel 1963 fino a quella più recente contro il Siviglia nel 2014, ogni tentativo di spezzare l’incantesimo è fallito.
Nel corso degli anni, il club ha provato a “placare” la maledizione. Il più famoso episodio risale al 1990, quando Eusébio, leggenda del Benfica e pupillo di Guttmann, si recò sulla tomba del tecnico a Vienna per chiedergli di revocare la maledizione prima della finale contro il Milan. Ma anche quella volta i portoghesi persero.
Oggi la maledizione di Béla Guttmann è parte integrante dell’identità del Benfica, un simbolo di orgoglio e tormento. Ogni nuova finale riaccende la speranza di spezzare un incantesimo che, più di sessant’anni dopo, continua a vivere nel mito del calcio europeo.
Emergenza totale per Spalletti: una vera maledizione
L’avventura di Luciano Spalletti sulla panchina della Juventus in Champions League parte tutta in salita. Alla vigilia della delicata sfida contro lo Sporting Lisbona, il tecnico deve fare i conti con un’emergenza difensiva che ha ormai i contorni del dramma sportivo. L’ultima speranza di recuperare Lloyd Kelly è infatti svanita: il difensore inglese non ha partecipato alla rifinitura ed è stato escluso dai convocati.
Kelly, già assente contro la Cremonese per problemi fisici (tra affaticamento muscolare e mal di schiena), non è riuscito a recuperare. La sua assenza aggrava una situazione già critica: Bremer è ai box dopo l’operazione al menisco e rientrerà solo a dicembre, mentre Cabal è fermo per una lesione muscolare. Spalletti si ritrova così con la difesa ridotta ai minimi termini, proprio alla vigilia del debutto europeo.

Reparto da reinventare
Kelly era diventato il nuovo riferimento difensivo della Juventus, l’uomo d’esperienza su cui costruire la retroguardia. Senza di lui, Spalletti dovrà reinventare completamente la linea arretrata, cercando soluzioni d’emergenza per affrontare lo Sporting.
Le opzioni restano pochissime: Gatti, Rugani e Kalulu dovrebbero comporre la linea a tre, ma non è escluso un nuovo esperimento. Spalletti potrebbe infatti arretrare Koopmeiners in difesa, come già visto a Cremona. Una mossa rischiosa, ma forse inevitabile per una Juventus che si gioca gran parte della qualificazione con una difesa tutta da inventare.
