Gli scontri di Spezia-Napoli sono all’esame della digos che è intervenuta anche sul terreno di gioco per cercare di sedare la violenza. Telecamere, foto e tutto il materiale disponibile viene vagliato dalle forze dell’ordine che dovranno chiarire cosa è accaduto. Non sarà semplice, perché c’è un prima, un durante e dopo la partita da analizzare. Ancor prima che cominciasse Spezia-Napoli ci sono stati scontri tra tifoserie opposte in vial Garibaldi, con un primo assalto ai tifosi azzurri all’interno dei pulmini che li avrebbero portati allo stadio.
Poi c’è stato quello sul terreno di gioco. I tifosi del Napoli sono stati accolti con cori di discriminazione territoriali, inno al Vesuvio e alle stragi di massa. Il gol di Politano dopo 4 minuti ha fatto esplodere la bomba, con lancio di fumogeni dai settori della curva Piscina, dove le due tifoserie di Spezia e Napoli erano assiepate e separate da un plexiglass e dagli steward.
Scontri Spezia-Napoli: la cronaca
A quel punto alcuni tifosi del Napoli hanno cercato di scavalcare la recinzione per entrare i contatti con i supporters dello Spezia. Altri tifosi bianconeri hanno abbandonato la curva Ferrovia per andare in soccorso dei propri compagni. All’invasione di campo l’arbitro non ha potuto fare altro che interrompere la partita. Solo dodici minuti dopo si è potuto riprendere a giocare, con l’intervento della digos ma anche di giocatori e allenatori di entrambe le squadre a cercare di riportare la calma. Ma gli scontri, con un nuovo assalto ai pulmini del tifosi del Napoli, ci sono stati anche al termine del match.
Ma cosa rischiano Spezia e Napoli per gli scontri del Picco? Le forze di polizia stanno indagando sull’accaduto, il presidente Gravina invoca punizioni veloci ed esemplari. I due club rischiano multe salatissime, ma anche chiusura dei settori degli stadi, com’è accaduto col Verona dopo lo striscione contro i napoletani, ma si può arrivare fino anche a giocare il match in campo neutro.