Sarri prepara il ritiro tecnologico: dai droni a un robot. Meno carichi di lavoro e più amichevoli per volare già a Ferragosto.
di Fulvio Padulano CdS
Il ritiro tecnologico
NAPOLI Droni che volteggiano e robottini che si aggirano sui campi: no, non è lo scenario di uno dei famosi romanzi di Philip Dick, ma siamo nel bel mezzo del ritiro tecnologico di Maurizio Sarri, della sua rivoluzione, in questa estate nella quale c’è da cambiare, perché per la prima volta nella sua carriera sarà preliminare di Champions.
Benvenuti nel suo microcosmo, dov’è di casa una certa tecnologia, dove c’è uno staff d’eccellenza che, padroneggiando tutto ciò che può arrivare dalle tecniche più avanzate, riesce ad ottenere sempre il meglio. E lo si è visto nel corso dell’ultimo biennio, caratterizzato da successi a ripetizione dal punto di vista dei risultati e del gioco, dalla conquista di record su record. Se a tutto ci va ad affiancarsi uno staff medico – oltre che tecnico – di prim’ordine, va da sé che si possa arrivare sempre più in alto.
Meno sedute doppie e più partite: ce ne saranno subito quattro nei primi venti giorni poi altre quattro. Sofisticati mezzi meccanici cureranno il campo e l’altezza dell’erba.
Dai droni a un robot
Il mondo azzurro del tecnico bagnolese è fatto anche di scienza e metodica, oltre che di splendide intuizioni: quest’anno si cambia, ad esempio, meno sedute doppie più partitine (ce ne saranno subito quattro nei venti giorni di ritiro a Dimaro-Folgarida; poi altre quattro). E tutto ciò per assecondare quel che in effetti sta maggiormente a cuore al tecnico, i cui risvolti tattici necessitano di movimenti sincronizzati al millimetro. Ma se in principio gran parte del lavoro in campo (soprattutto difensivo) si svolgeva sotto gli “occhi” dei droni, adesso si sono aggiunti pure i robottini, quelli a cui affidata la cura del campo di Carciato a Dimaro-Folgarida e che provvederanno a mantenere invariata l’altezza dell’erba.
Lo staff di Sarri
Fra i segreti di Sarri c’è anche un team affiatato e collaudato: dai preparatori atletici ai tattici, a partire dal «comandante» in seconda, quel Francesco Calzona che credette da subito nel tecnico in tuta, proponendolo alla guida del Tegoleto. Fu proprio l’ex rappresentante di caffè a suggerire alla dirigenza del club d’Eccellenza d’ingaggiare l’allora funzionario di banca che muoveva i primi passi in panchina, per poi affiancarlo ad Arezzo, Verona ed Empoli, oltre che a Napoli. Ma anche il prezioso mestiere del tattico Simone Bonomi, uno un po’ di casa per aver militato come difensore in azzurro nella stagione 2004/05. Una curiosità: Bonomi molto spesso va a completare negli allenamenti quella linea difensiva che conosce come le sue tasche.