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Sacchi: “Napoli-Juve, Ancelotti contro Allegri. Ecco chi vincerà”

Arrigo Sacchi analizza Napoli-Juve. Gli azzurri dell’allievo prediletto Ancelotti contro Allegri e la sua capacità tattica.

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NAPOLI. Arrigo Sacchi, uno dei punti di riferimento del calcio mondiale, parla, alla Gazzetta dello sport, di Napoli-Juve analizzando le caratteristiche dei due tecnici in campo: l’allievo prediletto Carletto Ancelotti e il meno «allineato» Massimiliano Allegri.

NAPOLI-JUVE CHE PARTITA CI DOBBIAMO ASPETTARE?

«Molto dipenderà dalla Juve. Questa è una gara che può dare conforto dopo la sconfitta di Madrid, è l’occasione per verificare la condizione fisica e quella mentale».

IL NAPOLI PUÒ ANCORA SPERARE NELLO SCUDETTO?

«Direi di no. La corsa per lo scudetto mi sembra già abbondantemente chiusa».

COME STA LA SQUADRA DI ANCELOTTI?

«Benissimo, l’ho vista dal vivo a Parma e ho fatto i complimenti ad Ancelotti. Gli ho detto: “Bravo, Carletto: hai unito il talento alle idee e alla modestia, hai fatto pressing e possesso veloce. Avanti così”. E ci sono ancora margini di miglioramento».

RISPETTO ALLA PARTITA D’ANDATA, IL DIVARIO SI È ASSOTTIGLIATO?

«Sì, il Napoli è cresciuto, adesso conosce che cosa vuole l’allenatore e si applica per metterlo in pratica. Però attenzione perché la Juve sa vincere in tanti modi: i bianconeri hanno carattere, esperienza, agonismo, determinazione».

CHE ALLENATORE È ALLEGRI?

«Il miglior tattico che ci sia in circolazione. Un gestore formidabile. Certo, il suo calcio è basato più sulle individualità e sulle qualità dei singoli che sull’armonia della manovra, ma lui è certamente al top. Nessuno come lui sa cogliere l’attimo fuggente, è veloce nel capire il punto debole degli avversari e nel prendere le decisioni giuste per infilzarli».

 ANCELOTTI LO CONOSCE COME LE SUE TASCHE

«Vero, però mi stupisce sempre. È bravo, è furbo come un contadino, cerca di giocare bene perché sa che giocare bene può aiutare a vincere. Penso che il periodo trascorso al Milan gli abbia fatto molto bene. Vuole, se può, il dominio del campo e questo è un valore aggiunto: per questo ha vinto tanto anche fuori dall’Italia»

SE SACCHI FOSSE UN TIFOSO DEL NAPOLI, DOPO L’EPOCA SARRI, SAREBBE CONTENTO?

«Il cambiamento di allenatore, che necessitava di un normale periodo di adattamento, mi sembra che stia dando buoni frutti. Io sono sempre soddisfatto quando una squadra fa tutto quello che può fare, senza mai tirarsi indietro e dimostrando sempre coraggio. Il Napoli è così e l’Europa League è un obiettivo concreto al quale puntare».

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CREDE CHE L’UNO-DUE SUBITO DALL’ATLETICO POSSA INFLUIRE?

«Non lo so, ma in Europa si vince sempre giocando un calcio “da protagonisti”. Lo dimostra la storia. La Juventus, nelle coppe, ha vinto poco considerando quante volte ha partecipato. Ma, nonostante ciò, bisogna fare i complimenti alla proprietà e alla dirigenza bianconera perché negli ultimi anni hanno costruito un vero e proprio gioiellino. Mi piacerebbe che la Juve, per il modo di stare in campo, diventasse un modello per tutto il nostro calcio»