Sacchi: «Conte e Fabregas, due maestri del gioco. Napoli e Como? Sarà una sfida da non perdere»
Arrigo Sacchi, intervistato da Andrea Schianchi per la Gazzetta dello Sport, non ha dubbi: le squadre che più lo hanno colpito in questo avvio di stagione sono Napoli e Como. Due realtà diverse, ma unite da un’idea di calcio che l’ex ct della Nazionale definisce «aggressiva, coraggiosa e propositiva».
«Giocano il calcio che piace a me – spiega Sacchi alla Gazzetta dello Sport –: attaccano in undici e difendono in undici. È così che si esalta il collettivo. Il merito è tutto dei loro allenatori, Antonio Conte e Cesc Fabregas. Diversi nei metodi, ma simili nell’obiettivo: vincere attraverso il gioco».
Sul piano dello spettacolo, Sacchi non ha dubbi: «Non credo che il pubblico del “Maradona” si annoierà. Sia il Napoli che il Como vogliono dominare, costruire, proporre. Non si accontentano mai».
Parlando di Conte, l’ex tecnico del Milan e della Nazionale ricorda gli inizi: «Lo conosco da trent’anni, l’ho avuto come giocatore in azzurro. Dopo ogni allenamento prendeva appunti su un taccuino: era curioso, determinato. Sapevo che sarebbe diventato un grande allenatore. Ha una cultura del lavoro incredibile, entra nella testa dei giocatori e li migliora. È un maestro, un fenomeno».
Su Fabregas, invece, Sacchi riconosce l’eredità delle grandi scuole calcistiche: «Non lo conosco di persona, ma vedo la sua mano nel Como. È cresciuto tra Arsenal e Barcellona, due università del calcio. Ha assimilato la cultura del gioco, l’intelligenza tattica, il gusto del possesso. I suoi ragazzi sanno sempre cosa fare e come muoversi. Diresti mai che il Como è una provinciale? Il merito è suo».
A livello tattico, analizza ancora Sacchi sulla Gazzetta dello Sport, la gara promette equilibrio e spettacolo: «Il Napoli proverà a spingere, sfruttando la superiorità numerica in mezzo e la verticalità del palleggio di Conte. Il Como risponderà con un pressing alto, cercando di bloccare la costruzione dal basso. Dovrà stare attento però alle accelerazioni di McTominay e alla velocità di Hojlund».
Nessuna paura, dunque, per i lombardi: «Fabregas non farà le barricate. Ha centrocampisti di qualità e un talento puro come Nico Paz. Il suo Como ama fraseggiare, costruire e poi cercare l’imbucata. Conte dovrà evitare di scoprirsi troppo. Sono due tecnici che fanno bene al calcio: uno con la sua sagacia tattica, l’altro con la sua modernità spagnola».
Conclude Sacchi, intervistato da Andrea Schianchi per la Gazzetta dello Sport: «Il Como non deve pretendere la luna, ma continuare a crescere. Mio padre era originario di quelle zone e per questo dico: forza Fabregas! Sul pronostico? Dico tripla: può succedere di tutto. Finché ci saranno allenatori come Conte e Fabregas, il calcio sarà in buone mani».
