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Roma-Napoli 1-2: gli azzurri dominano a Roma

IL NAPOLI DOMINA A ROMA (per 80 minuti)


Erano arrabbiate entrambe. Troppo pesanti le sconfitte in coppa Italia contro Lazio e Juventus per Roma e Napoli ma gli azzurri giocano 90 minuti orgogliosi questo pomeriggio all’Olimpico di Roma.

Due colpi eccezionali di Mertens stendono i giallorossi. Il terzo colpetto lo ha dato il belga a Fazio, bravo l’assistente di Banti a segnalare la scorrettezza e quindi annullare il goal. Spalletti impaurito la gioca con Rudiger e Jesus esterni, Salah è in panca, perché? Forse il toscano sognava un pareggio tranquillo.

Sarri ributta nella mischia Rog e gioca una partita perfetta a tutto campo. Perfetti i difensori centrali sia nel gioco aereo che nell’accorciare verso il centrocampo. Nainggolan troppo solo contro i centrocampisti azzurri, il trio dei piccoletti napoletani in attacco invece hanno stordito la difesa romanista. Rog è tra i migliori in campo, davvero misteriosa questa sua lunga assenza.

Bravi i direttori di gara nelle fase iniziale del match, pessimi nella ripresa.
De Rossi è un calciatore scorretto, c’e poco da aggiungere. Oggi doveva lasciare il campo prima della fine come spesso è accaduto per un calcio al portiere Reina, ci va di mezzo Sarri in un momento di confusione del secondo tempo: espulso lui e non il capitano della Roma. Pesante errore arbitrale che poteva inficiare sulla sfida odierna tra Roma e Napoli visto il finale rocambolesco.

Ruggito di Strootman quasi sul gong che regala il gol della bandiera ai capitolini. Poi il calcio è strano e gli ultimi minuti sono da cardiopalma per tutti.

Pepe Reina salva tutti con la parata dell’anno che regala tre punti preziosissimi ai partenopei. Roma pochissimo per 1h e 20 poi tantissimo nei 10 minuti finali. C’è solo una spiegazione: Il calcio è strano.

Comincia ora un altro campionato lassù dietro la Juventus. Forse.
Roma 59, Napoli 57. (doppio confronto meglio la Roma con lo score) 11 giornate di campionato, la Champions League, la coppa italia e la coppa Uefa. Chi si ferma è perduto.

Di Giuseppe Libertino