Revocato lo scudetto al Napoli: lo assegnano a tavolino all’Inter (di nuovo) | La sentenza non lascia scampo

Revocato lo scudetto al Napoli: lo assegnano a tavolino all’Inter (di nuovo) | La sentenza non lascia scampo

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I partenopei dovranno riaggiornare il proprio palmarès. Revocato il tricolore conquistato: è stato riassegnato all’Inter.

Il mondo del calcio italiano è sotto shock dopo la sentenza ufficiale che ha revocato lo scudetto al Napoli, assegnandolo a tavolino all’Inter. Una decisione che chiude definitivamente la vicenda giudiziaria iniziata mesi fa e che aveva visto i tifosi partenopei sperare fino all’ultimo.

Il Napoli, campione sul campo nel 2024/2025, si vede così privato del titolo conquistato con merito. Le reazioni dei tifosi sono state immediate e dure: manifestazioni davanti allo stadio Maradona e un coro unanime di incredulità e rabbia. La società vorrà di certo tutelare i propri diritti.

L’Inter, dal canto suo, torna ufficialmente a festeggiare lo scudetto. I nerazzurri hanno accolto la decisione con soddisfazione, sottolineando la legittimità della sentenza. Questo potrebbe essere un duro colpo per il gruppo Napoli attuale che nel bel mezzo del campionato si è visto esautorato.

Il contesto disciplinare che ha portato alla revoca riguarda presunte irregolarità amministrative e gestionali del club campano. Documenti e audizioni hanno messo in luce criticità che, secondo la giustizia sportiva, hanno inciso sull’equità della competizione. La sentenza rappresenta un precedente importante.

La fragilità del sistema di controllo

Questa vicenda ha messo in luce la fragilità dei sistemi di controllo nel calcio italiano. La disparità tra il risultato sul campo e quello ufficiale crea tensioni e incertezze, minando anche e soprattutto la credibilità del campionato. Molti tifosi temono che episodi simili possano ripetersi.

Napoli piange uno scudetto che sembra ormai irraggiungibile, mentre l’Inter celebra un trionfo che sa di paradosso. Vedremo come vorrà agire la società partenopea magari per cercare di lottare per la riacquisizione del tricolore.

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Nessun processo

Le carte emerse nel processo della Procura di Roma a carico di Aurelio De Laurentiis riguardano presunti falsi in bilancio legati agli acquisti di Manolas e Osimhen, con possibili plusvalenze gonfiate tra il 2019 e il 2021. Tra i documenti pubblicati dalla Guardia di Finanza ci sono sms e mail che mostrano trattative e valutazioni dei giocatori, talvolta con indicazioni per minimizzare tracce scritte. Nonostante la natura opaca di alcune operazioni, per la Procura federale non ci sono elementi tali da avviare un nuovo processo sportivo contro il Napoli.

Rispetto al caso Juventus, dove erano emerse prove più consistenti e confessioni indirette, nel caso del Napoli mancano elementi “schiaccianti” che dimostrino un dolo certo. La giustizia sportiva ha ribadito che il valore attribuito ai calciatori è relativo e che servono prove concrete per dimostrare intenzionalità nel gonfiare i bilanci. Al momento la revoca dello scudetto sempre un’ipotesi remota.