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Repubblica – Campania zona rossa o arancione, oggi la decisione

In Campania verso la fascia arancione o rossa  si aggrava l’emergenza: malati curati in auto e barelle tra la folla dal Cotugno al Cardarelli. Oggi vertice a Roma.

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Il presidente della Regione si rivolge al ministro invocando “un confronto di merito e pubblico”. La cabina di regia orientata a decretare la zona arancione o rossa. Il mistero dei numeri su ricoveri e assistenza: ispettori da Roma al lavoro per le verifiche.

La Campania potrebbe diventare z0ona arancione o rossa, secondo quanto riporta il quotidiano la Repubblica , De Luca  ha chiesto la revisione dei dati. Ecco uno stralcio

La Campania si avvicina al cambio di fascia. La Regione resta ieri in area gialla ma, dopo giorni di tensione e polemiche, le cose potrebbero cambiare nelle prossime ore, con la classificazione come “arancione” se non addirittura “rossa”. Il governatore Vincenzo De Luca intanto chiama in soccorso il ministro della Salute Roberto Speranza per una «operazione verità», dice, sui dati del sistema sanitario. Su quei numeri sono al lavoro senza sosta gli ispettori del ministero. E così, per tutto il giorno si rincorrono voci di segno opposto: nel pomeriggio, la conferma nell’area a minor rischio, nonostante la sofferenza denunciata da numerosi medici impegnati in prima linea e gli allarmi lanciati dalla Regione, ma il confronto di oggi dovrebbe essere davvero decisivo. Nell’ultimo bollettino, i nuovi contagi erano 3120, di cui 410 con sintomi a fronte di meno di 16mila tamponi. I posti in terapia intensiva occupati 191 su 590 disponibili, le degenze 1949 su 3160″.

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Il quotidiano aggiunge: “Nella fase più acuta della seconda ondata, il governatore si sente assediato a Palazzo Santa Lucia e ripete ancor una volta il mantra sul presunto «sciacallaggio mediatico senza precedenti sulla sanità campana» che sarebbe «teso ad accreditare l’idea di manovre oscure messe in atto per nascondere la realtà». Ma soprattutto, De Luca punta l’indice contro «comportamenti scandalosi e irresponsabili sul piano delle competenze istituzionali e delle responsabilità personali». C’è ancora de Magistris nel suo mirino. E accusa: «sono clamorose e insostenibili le immagini del lungomare di Napoli con assembramenti vergognosi e nella più totale assenza di ogni forma di controllo. Agli occhi dell’Italia basterebbero quelle immagini per motivare una zona strarossa al di là dei dati ospedalieri e sanitaria.

L’insieme di questi episodi richiede assolutamente una operazione verità a tutti i livelli», dice il governatore. E rivendica di essere stato «l’unico che si è assunto la responsabilità di sollecitare già da mesi, in dissenso dal governo, misure nazionali rigorose e unitarie per il contenimento preventivo del contagio». Così ottiene dal ministro della Salute, oggi, «un confronto di merito e pubblico sui dati oggettivi del sistema sanitario campano, nell’ambito di una verifica ineludibile dei dati di tutte le regioni d’Italia».

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