«Milano chiama, Napoli risponde»: la frase di Luigi Necco che rivive nel duello scudetto

«Milano chiama, Napoli risponde»: la frase di Luigi Necco che rivive nel duello scudetto

Una frase che è entrata nella storia del calcio e nel cuore dei tifosi napoletani. «Milano chiama, Napoli risponde» è l’istantanea perfetta di un’epoca, e oggi torna a riecheggiare in un nuovo contesto: quello della corsa scudetto tra Inter e Napoli. A ricordare il celebre motto con emozione è Alessandra Necco, figlia dell’indimenticabile Luigi, storica voce Rai e volto iconico di Novantesimo Minuto.

«Il fatto che si parli ancora di quella frase di mio padre mi regala ogni volta un sorriso», racconta Alessandra a Il Mattino. Una memoria viva, che si rinnova in un calcio che cambia, ma che continua a evocare simboli eterni come la figura del cronista napoletano. «Sono molto contenta che sia ricordato per questo, anche perché era un uomo innamorato del Sud e del Mediterraneo».

Il legame tra Luigi Necco e Napoli non si è mai spezzato. Lo dimostra la targa che presto verrà apposta a Piazza Leonardo, dove Necco ha vissuto gli ultimi anni della sua vita. «Speriamo che venga affissa quanto prima – sottolinea la figlia – perché quei giardinetti erano un luogo a lui caro. Mi auguro che possa essere un esempio per tutte le generazioni future».

E se fosse ancora con noi, come vivrebbe l’attuale duello tra Napoli e Inter? «Si divertirebbe da morire – dice sorridendo – e perché no, troverebbe anche qualche nuova frase celebre». Non sarebbe una sorpresa, considerando la sua capacità di creare espressioni incisive e iconiche. «Aveva un grande dono della sintesi – ricorda ancora Alessandra – ed è stato capace di inventare formule facilmente riconoscibili e ripetibili. Era il frutto della sua grande cultura, maturata in modo per lo più autonomo, e della sua esperienza in radio».

Non è un caso se Paolo Valenti, storico conduttore di Novantesimo Minuto, lo voleva sempre in scaletta alla fine del programma. «Sapeva che avrebbe fatto un collegamento ad effetto», confessa la figlia. E a distanza di decenni, quel collegamento con la città e con i suoi tifosi è ancora più vivo che mai.