Ngonge a CRC: «Contro il Milan vittoria da squadra vera. Con Conte siamo diventati mostri in campo»

Il calciatore del Napoli Cyril Ngonge è intervenuto oggi in esclusiva ai microfoni di Radio CRC, commentando la vittoria contro il Milan e facendo il punto sulla stagione azzurra, sul lavoro con Antonio Conte e sul prossimo impegno contro il Bologna.
La vittoria sul Milan e il lavoro settimanale
«Contro il Milan era una partita importante in casa nostra – ha spiegato Ngonge – dovevamo aggredire e far vedere da subito che siamo forti. Era normale iniziare così, perché noi siamo il Napoli. Il primo gol è frutto di una giocata preparata in allenamento durante la settimana: è stata interpretata alla perfezione in campo».
L’attaccante belga ha poi parlato del contributo dei subentrati: «Noi che siamo entrati dalla panchina abbiamo cercato di aiutare la squadra nella parte finale del match, portando un po’ di energia fresca. Si vedeva che facevamo fatica, perché il Milan attaccava con tanti giocatori forti come Leao. Non era facile, ma siamo riusciti a portare a casa i tre punti».
Cosa migliorare e la forza del gruppo
«Cose da migliorare? Magari mantenere di più la calma, soprattutto a fine partita. Dobbiamo continuare a guardare la palla, mantenere alta la pressione, senza abbassarci troppo e senza lasciarli giocare».
Lukaku e l’ammirazione per il compagno
Ngonge ha elogiato Romelu Lukaku, fresco di 400 gol in carriera: «Io non ho nemmeno giocato 400 partite! Anche solo comparando questo dato si capisce la grandezza del traguardo. Ci siamo ovviamente complimentati con lui. Dentro e fuori dal campo si vede tutta la sua esperienza, la trasmette a chiunque: è un piacere averlo in squadra».
Ruolo preferito e fase difensiva
«Io nasco come prima punta – ha spiegato – poi mi sono adattato a seconda punta e infine in Olanda ho giocato anche sugli esterni. Se devo scegliere, da esterno preferisco giocare a destra a piede invertito, ma in generale mi piace di più fare la seconda punta».
Sul lavoro difensivo ha ammesso: «Mentirei se dicessi che mi piace, ma nel calcio di oggi va fatto. È un compito in cui devo migliorare, ma ho 24 anni e posso ancora imparare. Lo faccio volentieri per la squadra».
Il metodo Conte e gli allenamenti durissimi
Ngonge ha raccontato anche l’impatto con Antonio Conte: «Prima che arrivasse avevo parlato con un calciatore dell’Inter che era stato allenato da lui e mi aveva detto che non sarei stato pronto, ma non gli avevo creduto. Poi siamo arrivati in ritiro ed è stato un mese di fatica vera. Gli allenamenti non li avevo mai fatti in nessun’altra squadra. Ma ci hanno permesso di diventare dei mostri in mezzo al campo, andando oltre i nostri limiti. Un sacrificio per un grande risultato».
Focus sul Bologna e sul finale di stagione
Guardando al prossimo impegno con il Bologna, Ngonge ha sottolineato: «Il Bologna sta facendo molto bene con Italiano, che è un allenatore che a me piace. Giocano un calcio aggressivo e sono bravi nell’uno contro uno. Se superiamo bene la pressione possiamo andare in porta, ma dobbiamo evitare di perdere palle stupide. Servirà grande concentrazione».
Infine, il pensiero sul percorso stagionale: «Non siamo preoccupati, ma concentrati e sicuri delle qualità della rosa. Ci guardiamo tutti negli occhi e analizziamo partita dopo partita. Alla fine faremo i conti. Lasciamo tutto sul campo, sia in allenamento che in partita».