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Napoli che gruppo: il bellissimo gesto di Osimhen per Simeone dopo Napoli-Rangers

Il Napoli vince con i Rangers grazie ad una doppietta di Simeone, a fine partita arriva anche l’abbraccio di Osimhen.

Spalletti a Sky ha sottolineato proprio l’importanza del gruppo, di ragazzi che si mettono a disposizione, dando tutto quello che hanno anche quando non giocano. Dalle parole ai fatti, perché il gesto di Osimhen nei confronti di Simeone è un simbolo di questo Napoli. È la voglia del gruppo di fare squadra, di lottare tutti insieme per alimentare un sogno. Ed è proprio questa identità che fa piacere al popolo azzurro, innamorato del calcio spettacolare degli uomini di Spalletti, ma ancora di più dell’unità di intenti e dalla voglia di lottare della formazione partenopea.

Napoli: il segreto è nel gruppo

Prendete un Giovanni Simeone che da tre partite non gioca, che segna una doppietta in Champions League (quattro gol con record ndr) ed a fine partita non fa nemmeno un accenno a recriminare. Nell’intervista a Sky Simeone ha detto che lui è sempre disponibile e sfrutterà qualsiasi minuto gli venga dato.

Parole e musica per Spalletti, allenatore che poco prima si era goduto un altro bellissimo gesto: quello di Osimhen proprio per Simeone. L’attaccante nigeriano a fine match è andato ad abbracciare il compagno argentino. Un gesto non scontato perché i due sono ‘rivali’ nel ruolo, eppure non c’è astio ma solo sana competizione. Chi non gioca sostiene il compagno, ma è pronto a dare l’anima quando gli viene data la possibilità di scendere sul terreno di gioco.
È il caso anche di Giacomo Raspadori che ha sostenuto l’attacco in assenza di Osimhen (5 gol per l’attaccante italiano), ma è andato in panchina senza fiatare al ritorno del nigeriano e si è rimesso in discussione giocando sulla sinistra al posto di Kvaratskhelia in Champions League.

È il caso di Leo Ostigard 188 minuti giocati fino ad ora, eppure con i Rangers ha dato il meglio di se, mettendo a segno anche un gol (il centesimo del Napoli in Champions League). Altro esempio è il Maestro Mario Rui che lascia le consegne ad Olivera quando serve, ma sforna assist al bacio quando viene chiamato in causa. Ma forse il vero modello da seguire è Juan Jesus, difensore brasiliano diventato BatJuan che accetta la panchina senza fiatare, ma ha un rendimento altissimo ogni volta che viene chiamato in causa.

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