Calcio Napoli

Napoli, il capolavoro di De Laurentiis: Ecco il suo segreto

Il successo del Napoli è soprattutto merito di De Laurentiis, il patron fa calcio con la testa, non con la pancia dei tifosi.

Il Napoli, imbattuto e primo in classifica sia in Champions sia in campionato. Spalletti ha una squadra solida e prepotente in entrambe le fasi nonostante la profonda rivoluzione e il cambio generazionale.

Squadra intelligente e scaltra, fisicamente straripante, affamata di gloria e tanto capace di dominare quanto di gestire e soffrire come fanno le grandi. E tutto sommato, considerando che nelle ultime quattro partite e mezza ha giocato senza Osimhen, il frontman dell’attacco e la chiave di un modo di giocare che nell’ultima interpretazione ha letteralmente mandato in tilt il Liverpool, verrebbe quasi da dire che il meglio deve (dovrebbe) ancora venire.

Anche il bari vive un moneto da protagonista in una piazza che ormai aveva dimenticato il gusto della vittoria. Merito della famiglia De Laurentiis. Luigi e Aurelio sono andati dritti per la loro strada, convinti delle loro idee. E il campo gli sta dando ragione.

NAPOLI, CAPOLAVORO DI DE LAURENTIIS

Il doppio primato è il capolavoro di Aurelio De Laurentiis (e famiglia): forse non il presidente migliore, di difetti ne ha tanti e li ha pagati spesso a caro prezzo in questi anni, ma certo un presidente che sa fare calcio. Con la testa, e non con la pancia dei tifosi.

Bisognerebbe ritornare a quest’estate e ricordarsi l’ambiente che si respirava in città durante il mercato. Il Napoli non aveva solo scaricato il suo storico capitano Insigne (emigrato in Canada) e l’uomo simbolo Mertens (non rinnovato nonostante la manifesta disponibilità del calciatore), aveva anche venduto Koulibaly e Fabian Ruiz, entrambi in scadenza e sacrificati più o meno a buon per non perderli a zero. Insomma, praticamente l’intera spina dorsale della squadra smantellata, a fronte di pochi acquisti e poco conosciuti. Mentre tra Milano, Roma e Torino le rivali spendevano e spandevano.

I De Laurentiis non hanno ascoltato la piazza, che pretendeva spese e figurine. Sono andati dritti per la loro strada, convinti delle loro idee. E il campo gli sta dando ragione. Oggi Napoli e Bari non condividono solo il primato in classifica, che potrebbe anche essere effimero, ma qualcosa di molto più solido: sono due squadre costruite con un progetto chiarissimo.

Con un direttore sportivo capace sul mercato, un bravo allenatore in panchina, e il giusto mix di giovani, esperti, investimenti e cessioni, si può ancora fare un calcio sostenibile. Il Napoli sempre competitivo e coi conti in ordine (e in parte anche il Bari) lo dimostrano.

SCUDETTO E PROMOZIONE

Basterà per vincere? Non è detto, gli azzurri dovranno fare i conti con il solito girone di ritorno di Spalletti, i biancorossi presto perderanno Cheddira (un mese al Mondiale col Marocco mentre la Serie B non si ferma). E spesso per alzare trofei nel calcio moderno bisogna proprio fare quel passo più lungo della gamba che la proprietà (anche giustamente) non ha mai voluto fare.

Ma a De Laurentiis potrebbe persino non convenire. Lo scudetto per il Napoli è un sogno, ma la promozione del Bari in Serie A aprirebbe un nuovo caso multiproprietà che il presidente conta di affrontare probabilmente in un arco temporale più lungo (come dimostra anche la pax con la FederCalcio di Gravina, che ha rinviato l’obbligo di vendere fino al 2028). Il caso Lotito, praticamente espropriato della Salernitana con un danno milionario, ha fatto scuola. Ma forse De Laurentiis ha pensato anche a questo.

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