Le Interviste

Maradona Jr: “Festa Albiceleste a Napoli? Metà Argentina è italiana, del Sud”

Maradona Jr spiega il motivo della festa Albiceleste a Napoli: metà dell’Argentina ha un’origine italiana, del Sud

Diego Armando Maradona Jr, figlio del Pibe de Oro, ha raccontato tutte le emozioni della vittoria del Mondiale dell’Argentina ai microfoni del Corriere della Sera: “Dopo la nascita dei miei figli è stata la gioia più grande. Si sente più napoletano o argentino? Da due anni e mezzo ho il passaporto argentino e non è stata una formalità, per me ha rappresentato una conquista identitaria. Sapevo che Napoli avrebbe festeggiato, mi sono stupito per la partecipazione così vasta, per il sentimento autentico che ho percepito”.

Nel segno di Maradona? Nasce tutto da Diego secondo lei? “Intanto in Argentina la metà della popolazione è figlia dell’immigrazione dall’Italia. Sa da dove? Dal Sud, da Napoli in particolare. Lì mi sento a casa, ma è un continuo rimpiangere il tempo che io e papà non abbiamo avuto. Ogni volta è una gioia e un dolore, difficile spiegare”.

Per Maradona Jr Piazza Dante ha festeggiato come a Buenos Aires

Ci racconti, dov’era domenica. E con chi era?Abbiamo guardato la partita a casa con mia moglie, i bambini e alcuni amici argentini. Al fischio finale sono scoppiato a piangere, non riuscivo a contenermi. Non era commozione e basta. Era dolore, tristezza. È stato come se una ferita d’improvviso si riaprisse. Da quando papà non c’è più tutte le cose che rimandano a lui mi provocano dolore. La finale era la sua partita. Purtroppo non ha potuto vederla, sarebbe stato bellissimo gioire con lui. Papà mi ha trasmesso il senso di appartenenza all’Argentina, so quanto difendesse la maglia albiceleste”.

Ha pianto al fischio finale, e poi? “Sono uscito, volevo stare in strada. Arrivato in piazza Dante mi è sembrato di essere a Buenos Aires. Lì è cominciata anche la mia festa: due popoli uniti, uniti per sempre da papà. È la cosa più grande che poteva fare. Ha unito e mai diviso. Ha generato amore. Nessuno potrà mai. È la sua vittoria del cuore”.