Maradona Jr.: “Finalmente ci siamo riusciti, vogliamo giustizia per nostro padre”

Nel corso della trasmissione “Bordocampo – Il Tempo”, in onda su Radio Capri, è intervenuto Diego Maradona Junior, commentando l’apertura del processo sulla morte di suo padre, Diego Armando Maradona.
L’apertura del processo
Il figlio del Pibe de Oro ha espresso il proprio sollievo per l’inizio del procedimento giudiziario:
«Il primo pensiero all’apertura del processo? Ho pensato “finalmente ci siamo riusciti” perché sono passati quasi quattro anni e mezzo. Parlo al plurale perché rappresento me e i miei fratelli. Sapevamo che sarebbe stato un momento difficile della nostra vita, ma lo affrontiamo da uniti, con la volontà di trovare risposte e ottenere giustizia per la morte di nostro padre».
La spettacolarizzazione del caso
Maradona Jr. ha poi criticato la diffusione mediatica di alcune immagini legate al processo, ritenendola una mancanza di rispetto nei confronti della famiglia e di tutti i tifosi del padre:
«Dobbiamo distinguere le due cose: il pm ha mostrato quella foto in aula perché era una prova da esibire. Io sapevo che esistevano immagini simili, ma non ho voluto vederle fino al processo. Non me la prendo con il pm, ma con gli organi di informazione che hanno divulgato la foto. Mostrare quell’immagine al mondo intero senza alcuna censura è stato irrispettoso non solo nei nostri confronti, ma anche per tutte le persone che amavano mio padre. A che punto siamo arrivati per qualche click e visualizzazione in più? Siamo alla frutta».
La convinzione di un omicidio
Diego Maradona Junior ha ribadito la propria convinzione, condivisa con i suoi legali, che la morte del padre non sia stata un semplice caso di negligenza medica:
«Analizzando le prove insieme ai miei avvocati, siamo convinti che sia stato un omicidio. È stato perpetrato con la volontà di farlo? Assolutamente sì. Guardando quella foto, com’è possibile che dei medici non si siano resi conto della sua condizione? Non serviva un medico per capire che mio padre aveva bisogno di cure. Noi vogliamo che la sua morte venga catalogata in maniera giusta».
Parole forti, che confermano la determinazione della famiglia Maradona nel portare avanti la battaglia per la verità sulla scomparsa del Diez, avvenuta il 25 novembre 2020.