Luciano Spalletti, nel suo libro: “Mi ero incatenato per Koulibaly. De Laurentiis preoccupato per Kvara e Kim, ma io avevo fiducia”

De Laurentiis svela i dettagli sul divorzio con Spalletti, la reazione del CT della Nazionale

Luciano Spalletti ha pubblicato la sua autobiografia, un racconto dettagliato e appassionato dei suoi oltre trent’anni di carriera nel calcio. Tra i capitoli più intensi spicca naturalmente quello dedicato allo scudetto conquistato con il Napoli nel 2023, un trionfo che ha segnato una svolta storica per il club partenopeo.

“Quando mi presentai ai ragazzi dissi che saremmo entrati nella storia solo con lo scudetto”, scrive l’attuale commissario tecnico della Nazionale, svelando per la prima volta la promessa fatta al gruppo a inizio stagione.

Spalletti ricorda però anche le difficoltà affrontate nella fase estiva: “Dopo il terzo posto del primo anno le premesse non erano delle migliori, visto che perdemmo Ospina, Insigne, Mertens e Koulibaly. Per Kalidou mi ero incatenato”. Una frase forte, che sottolinea quanto fosse centrale il difensore senegalese nel suo progetto tecnico.

Non mancano riferimenti ai dubbi iniziali della piazza e della società: “I tifosi non erano tutti dalla nostra parte, ma io ero tranquillo. Avevo avuto ottime segnalazioni da amici russi su Kvaratskhelia e mi fidavo ciecamente di Giuntoli. Lo stesso De Laurentiis era preoccupato e mi diceva: ‘Mister, mi faccia capire, lei ci fa prendere un coreano ed un georgiano per rinforzare il Napoli?’”.

Il tecnico di Certaldo racconta anche un episodio chiave che cambiò il destino della squadra: “Quando tornai, i giocatori erano ancora più determinati e schiantarono il Liverpool 4-1. Il risultato fece il giro del mondo. Quella mia caduta fu una molla positiva”.

Il libro, uscito in questi giorni, offre uno spaccato autentico e inedito della gestione Spalletti, fatta di intuizioni, sacrifici e una profonda fiducia nel gruppo. Un viaggio dentro la mente e il cuore dell’uomo che ha riportato il tricolore sotto il Vesuvio.