Lozano da seconda punta o esterno, questo uno dei problemi da risolvere per Carlo Ancelotti che fino ad ora ha utilizzato il messicano in più ruoli in attacco. L’attaccante ex Psv nasce esterno, ma l’unico gol in maglia azzurra lo ha segnato da seconda punta.
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Proprio quella rete a Torino aveva fatto credere che il suo ambientamento con il calcio italiano fosse già a buon punto. Poi si sono palesate le difficoltà, dovute anche a vari spostamenti tattici decisi da Ancelotti che ha schierato Lozano sia da seconda punta, sia da esterno d’attacco in un 4-3-3.
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Velocità e profondità
Le migliori caratteristiche di Hirving Lozano sono sicuramente la velocità e la capacità di dare profondità alla manovra, unita ad una buona intesa con il gol (40 gol e 23 assist in 79 presenze al Psv). L’attaccante messicano nasce come esterno, ma con Ancelotti ha variato la sua posizione in campo. Come viene ricordato su Gazzetta dello Sport a Torino con la Juve, dove ha segnato l’unico gol italiano, agiva dietro la prima punta. Contro la “Samp e il Liverpool al fianco di Mertens, con compiti tattici ben precisi. Infatti contro gli inglesi, pur non segnando, il messicano doveva impegnare sulla profondità, sfiancando i centrali giganteschi dei campioni d’Euopa. Compito ben riuscito”. Qualcosa si è inceppato con Cagliari, Torino e Genk ma in questo momento “l’impressione è che Lozano si trovi meglio partendo da esterno per sfruttare la progressione e la profondità”.