KOULIBALY E LA GAFFE CON BENITEZ
Giocavo al Genk in Belgio e il mio amico Ahmed sarebbe venuto a stare da me per qualche giorno. Stavo aspettando che arrivasse in stazione quando ricevetti una chiamata da un numero sconosciuto.
Risposi in inglese: “Pronto, chi parla?”
“Buon giorno, sono Rafa Benitez”.
Gli dissi: “Dai Ahmed, smettila di prendermi in giro. Sono qui ad aspettarti” e attaccai.
Mi chiamò di nuovo e iniziai ad arrabbiarmi.
Gli dissi: “Dai Ahmed, basta. Sono qui. A che ora arrivi?”.
“Pronto? Sono Rafa Benitez”.
Attaccai di nuovo il telefono.
Poi mi chiamò il mio procuratore e risposi.
“Ciao Kouli, come stai? Hai già parlato con Rafa Benitez del Napoli? Ti chiamerà.”
Gli risposi: “Cosa? Ma stai scherzando? Credo che mi abbia appena chiamato. Pensavo che fosse il mio amico a farmi uno scherzo!”.
Il mio procuratore allora chiamò Rafa per spiegargli cosa che era successo così lui mi richiamò e io risposi come se niente fosse.
Gli dissi: “Hello, Rafa! Hello! Bonjour! Hola! Hello!”
“Ciao, vuoi che parli in inglese?”
“Come preferisce, possiamo parlare nella lingua che vuole.”
Alla fine abbiamo parlato in francese.
Mi fece mille domande: “Sei fidanzato, ti piace andare a ballare, conosci la città, i giocatori?”
Gli risposi: “Allora mister, conosco Hamsik”.
A dir la verità non conoscevo veramente i giocatori e non sapevo niente della città ma ovviamente conoscevo Rafa Benitez e tutto quello che mi disse mi fece un’ottima impressione.
Dopo la telefonata chiamai subito il mio procuratore e gli dissi: “Fai tutto quello che devi fare. Andiamo a Napoli”.