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Hellas Verona-Napoli 1-3: Verona razzista sommersa di reti

A Verona c’è una pioggia di reti


di Giuseppe Libertino

Quando il Napoli sale a Verona il pubblico di casa presenta sempre uno spettacolo indecoroso.
Il Var, ottimo strumento d’aiuto per i direttori di gara, tornerebbe utile anche sugli spalti degli stadi italiani per cancellare definitivamente le scene penose che si presenteranno nel corso dell’anno.
Lo stadio ‘Bentegodi‘ di Verona oggi si presenta più chiaro da una parte, scuro nell’altra. Dicono sia stata colpa dei 45 mila fans di Robbie Williams che hanno assistito al concerto dell’ex Take That il 14 luglio: un mese e cinque giorni fa. Roba da matti.


La parte più scura il Verona, quella più chiara il Napoli che ha dominato gli uomini di mister Pecchia con un perentorio 1-3 e così risponde subito alla vittoria della Juventus sul Cagliari. È nato con una autorete il campionato del Napoli, ci pensa Souprayen, spettacolare il secondo gol con un’azione da manuale terminata dall’illuminante assist di Insigne che manda in gol il polacco Milik, oggi in campo per Mertens causa impegni europei. Il terzo è il primo gol di Ghoulam in maglia azzurra. Anche Pazzini è in panca per gran parte del match, unico leader d’attacco dei veronesi, e se il Pazzo non si inventerà una quindicina di reti, rischieranno la B. Uno lo ha realizzato stasera su rigore prima di scagliarsi contro il suo mister, reo di averlo tenuto in panca.


Le reti sono invece inventate ad ogni azione dagli azzurri. Il Napoli è in grado di poter segnare cinque reti a partita. Gran coralità a cura di mister Sarri che finalmente vince all’esordio in A. Prosegue il trend positivo della scorsa stagione. Prosegue con la stessa efficacia e piglio. Ma proseguono anche gli errori difensivi: questo è il Napoli. Ingenuità di Hysaj che lascia la sua squadra in 10 e regala il penalty ai padroni di casa.
Dovrà continuare il lavoro difensivo di Sarri con i suoi uomini, il mercato non gli ha regalato nulla, se non Rui. La differenza con i campioni d’Italia bianconeri sembra, anche oggi, solo e sempre questa.