Gazzetta dello Sport: “Sprint Napoli”

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In un calcio sempre più diviso tra risultatisti ed esteti, a fare la differenza sono i numeri e i risultati. Scrive Antonio Giordano su La Gazzetta dello Sport che il Napoli di Antonio Conte, dopo un inizio difficile, ha ritrovato il passo giusto, tanto da rimettersi in corsa per un piazzamento di prestigio.

“Yes we can”, agosto 2024. Il Napoli che travolge il Verona 3-0 sembra appartenere a un’altra era e invece è già questa, quella firmata Antonio Conte. “Le macerie del recente passato sono ancora lì – scrive Giordano – ma tra le rovine è spuntato un fiore, persino uno striscione, e nell’aria si sente l’eco della frase cult di questi otto mesi: ‘Se vogliamo, possiamo’”.

I numeri danno ragione alla squadra azzurra: 57 punti, uno in meno dell’Inter, due in più dell’Atalanta, cinque in più della Juventus. La Champions League è quasi in tasca e lo scudetto, per quanto ancora un sogno, non è più un’utopia.

Lukaku a caccia del gol numero 400
Se il Napoli è tornato in alto, Romelu Lukaku è chiamato a ritrovare il gol. L’attaccante belga, protagonista della vittoria sulla Juventus il 25 gennaio con un rigore decisivo, è a 471 minuti di digiuno, il periodo più lungo senza segnare in questa stagione.

“Manca un solo gol per andare in doppia cifra – scrive La Gazzetta dello Sport – e gliene servono cinque per toccare quota 400 in carriera”. Ma Conte si fida del suo bomber, consapevole che ha già dimostrato di saper trascinare la squadra nei momenti cruciali.

L’ultima vittoria e il digiuno di Conte
Dal 25 gennaio, il Napoli non ha più vinto. Scrive Giordano che quella sera “è accaduto (quasi) tutto”, perché oltre alla vittoria contro la Juventus, è iniziata una striscia senza successi che non ha precedenti nella carriera di Antonio Conte.

“L’ultima volta che Conte è rimasto così a lungo senza vincere risale all’esperienza con l’Atalanta, altra vita”, sottolinea il quotidiano. Ma l’allenatore non ha mai nascosto il suo spirito competitivo, ribadendo più volte: “Odio la sconfitta”.

Il calendario e la rincorsa finale
Undici partite alla fine del campionato, tre delle quali contro squadre della parte sinistra della classifica, a partire dalla Fiorentina. “Le altre, pur avendo le loro difficoltà, sono relativamente più abbordabili”, evidenzia La Gazzetta dello Sport.

Il Napoli ha già battuto tutte le squadre che affronterà nel girone di ritorno e i numeri, come i record, sono fatti per essere smentiti. “Ad agosto, dopo il 3-0 di Verona, nessuno avrebbe osato dire che il Napoli fosse in corsa per lo scudetto”, ricorda Giordano. A gennaio, con la cessione di Kvaratskhelia al PSG, “nessuno avrebbe mai pensato che il Napoli potesse ancora credere in un miracolo”.

Eppure, la squadra di Conte è lì, proiettata verso l’élite del calcio internazionale e con la possibilità di garantirsi l’accesso ai ricchi introiti della prossima Champions League.

Conte e la gestione degli infortuni
L’allenatore del Napoli ha dovuto fare i conti con tante difficoltà. “Si è chiuso a Castel Volturno, entra all’alba e ne esce con il buio”, racconta La Gazzetta dello Sport, spiegando come Conte abbia provato diverse soluzioni per sopperire alle assenze.

Ha testato il 3-5-2 e il 4-3-3, ha rilanciato Gilmour e Billing, ha gestito con attenzione Okafor per portarlo alla miglior condizione. “Ha ignorato che la fascia sinistra fosse il punto debole, perché dopo la partenza di Kvaratskhelia il destino gli ha tolto in sequenza Olivera, Spinazzola, Mazzocchi e Neres”, evidenzia Giordano.

Ma Conte è così, “un allenatore che spinge sempre al limite”, e ora il Napoli è pronto al sorpasso.

Dov’è lo striscione?

La rincorsa azzurra continua, e se “a inizio stagione nessuno ci avrebbe creduto”, oggi il Napoli è tornato a sognare in grande.