Gazzetta dello Sport: “Dalla vecchia guardia ai nuovi acquisti Antonio contro tutti”

conte (ilbianconero.com) - napolipiu

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Come scrive Antonio Giordano sulla Gazzetta dello Sport, le parole di Antonio Conte dopo la sconfitta di Bologna sono state «come pietre, taglienti». Un discorso che va oltre la cronaca sportiva e fotografa una crisi di identità che il Napoli non può più nascondere. Al termine della quinta sconfitta stagionale, il tecnico ha pronunciato frasi destinate a lasciare il segno: «Non siamo una squadra. Ognuno pensa al proprio orticello. Io morti non li voglio accompagnare».

Secondo Giordano, l’analisi di Conte ha travalicato i confini dell’autocritica, trasformandosi in un atto d’accusa che ha scosso il club dalle fondamenta. «Non c’è cuore», ha detto l’allenatore, evocando un problema di empatia, di spirito e di gruppo. Le sue parole — scrive la Gazzetta dello Sport — hanno colpito tutti: vecchia guardia, nuovi acquisti, staff tecnico e società.

Conte ha parlato di «orticelli personali», di una squadra che ha smarrito la sua anima, e ha aggiunto di voler «parlare con il club» per chiarire la situazione. Un passaggio che, come spiega Giordano, ha alimentato interpretazioni di ogni tipo e lasciato intendere tensioni latenti. «Dopo aver speso oltre 200 milioni, il Napoli non può permettersi di perdere anche la chimica interna», sottolinea il giornalista, ricordando che già in passato erano emersi dissidi con lo staff medico e i fisioterapisti.

Il quadro, osserva ancora la Gazzetta dello Sport, è quello di un ambiente teso e diviso tra orgoglio e smarrimento. Conte ha alternato momenti di dolcezza — «Sono orgoglioso, ho dei guerrieri con me» dopo la vittoria con l’Inter — a nuovi strappi, come quello di Bologna, che ha riaperto la ferita: «Non c’è cuore, ognuno pensa a sé».

Giordano evidenzia come il tecnico resti fedele al suo metodo: parole forti per scatenare una reazione. «Un disperato, “erotico” stop per scuotere da fuori il Napoli di dentro», scrive. Ma il messaggio è chiaro: «Non siamo una squadra e io non posso proteggere più nessuno. Bisogna ritrovare cattiveria, spirito e alchimia. Dopo la quinta sconfitta bisogna addentrarsi nelle riflessioni».

Il Napoli, conclude Antonio Giordano sulla Gazzetta dello Sport, è ora davanti a un bivio: o ritrova unità e fame, o rischia di sprecare una stagione che, sulla carta, doveva segnare la rinascita.