Fulmini e saette al Viola Park: FUORI ROSA con effetto immediato | Brutta gatta da pelare per Commisso

Commisso (lapresse) - napolipiu
Mentre la Fiorentina vince in Europa, a tenere banco è un problema che riguarda il mercato. E rischia di complicare il futuro.
Doveva vincere, la Fiorentina. E così è stato. In terra slovena, contro il Celje, la squadra di Palladino si è imposta 1-2 nella gara d’andata dei quarti di Conference League, pur tra mille difficoltà. Una partita più sofferta del previsto, con il Celje arrembante sin dai primi minuti e i viola costretti a reggere l’urto per lunghi tratti del match.
Palladino ha deciso di cambiare le carte in tavola, concedendo un turno di riposo ai titolari offensivi e lanciando alcuni nomi in cerca di riscatto. Tra questi anche Nicolò Zaniolo, desideroso di tornare protagonista. L’avvio però è stato tutto in salita, con il Celje padrone del campo. A sbloccare il risultato ci ha pensato Luca Ranieri con una sortita personale al 28’, finalizzata con un sinistro secco sotto porta.
Nella ripresa, stesso copione: Celje coraggioso, Fiorentina più cinica. Mandragora prima spreca, poi si procura e trasforma il rigore dello 0-2. Una gestione serena? Neanche per sogno. Un altro penalty, stavolta per i padroni di casa, riapre tutto. De Gea si supera nel finale per evitare il pareggio. Si chiude 1-2, con il ritorno fissato a Firenze il 17 aprile.
Un successo fondamentale, ma la serata viola è stata oscurata da un problema che rimbalza da oltre le Alpi. Proprio mentre la Fiorentina si gioca l’Europa, un ex protagonista (mai veramente esploso) torna a far parlare di sé. E rischia di diventare un fardello pesante per la dirigenza viola.
Il nodo irrisolto
Continua infatti a far discutere la situazione di M’Bala Nzola. L’attaccante angolano, arrivato alla Fiorentina la scorsa estate con grandi aspettative, è stato ceduto in prestito al Lens per provare a rilanciarsi. Ma l’avventura in Ligue 1 è presto diventata un incubo. Prima le prestazioni opache, poi la squalifica per un gesto folle – il lancio del pallone verso l’arbitro – che gli è costata anche il famoso “bonus etico” previsto dal contratto.
Ora, l’ennesimo episodio: il ritardo a un allenamento che ha spinto l’allenatore del Lens, Will Still, a punirlo pubblicamente, escludendolo dalla prima squadra e spedendolo a giocare con la formazione B in terza divisione francese. “Ci sono delle regole – ha spiegato il tecnico – e valgono per tutti. Quando si superano certi limiti, ci si assume la responsabilità delle scelte”. Un colpo durissimo per un giocatore che sembrava solo in cerca di un nuovo inizio.
Il ritorno (indesiderato?) a Firenze
Il problema, ora, è tutto della Fiorentina. Il Lens, dopo quanto accaduto, ha già fatto trapelare l’intenzione di non riscattare il giocatore. E Nzola – che pesa ancora a bilancio – tornerà a Firenze in estate, ma da separato in casa. Un profilo difficile da reintegrare, con ingaggio importante e un rendimento che non ha mai giustificato l’investimento iniziale.
Per Commisso e il suo staff, Nzola rischia di diventare una vera e propria grana. Un giocatore fuori progetto, difficile da piazzare e ormai con un’immagine compromessa. Mentre la Fiorentina lotta in Europa e sogna in grande, nel cassetto si riapre un dossier bollente. E, forse, la Conference League non sarà l’unico nodo da sciogliere a fine stagione.