È stato un simbolo romanista con oltre 200 presenze | Finisce in galera per violenze: condannato a 3 anni

È stato un simbolo romanista con oltre 200 presenze | Finisce in galera per violenze: condannato a 3 anni

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Il giocatore è stato un vero e proprio simbolo per la Roma avendo raccolto più di 200 presenze: alla fine è stato condannato.

È stato per anni un volto noto della Roma, un calciatore capace di conquistare il cuore dei tifosi con grinta, sacrificio e oltre duecento presenze con la maglia giallorossa. Per l’esattezza 222  presenze condite da 59 gol e 39 assist. La sua carriera sportiva lo aveva consacrato come un simbolo di appartenenza e fedeltà al club.

Secondo quanto emerso dai tribunali, l’ex calciatore è stato condannato a tre anni di reclusione per episodi di violenza. La vicenda, che ha destato scalpore tra i tifosi e l’opinione pubblica, riguarda fatti che nulla hanno a che vedere con lo sport. La condanna è arrivata al termine di un processo complesso.

Il contrasto tra ciò che rappresentava sul rettangolo di gioco e l’immagine che ne esce oggi è fortissimo. Chi lo aveva amato come simbolo di romanismo fatica a riconciliare l’uomo con l’idolo sportivo. La sua parabola personale diventa emblematica di come anche i campioni possano cadere.

In campo aveva rappresentato l’orgoglio di una tifoseria passionale, contribuendo a stagioni indimenticabili. Non era un campione dai numeri strabilianti, ma incarnava dedizione e spirito di squadra. Molti giovani romanisti lo consideravano un modello. Adesso, invece, la sua figura viene ricordata in contesti ben più negativi.

Il verdetto

Il verdetto della giustizia non lascia spazio a interpretazioni: la condanna è definitiva. Le accuse, supportate da testimonianze e prove, hanno tracciato un quadro pesante. L’ex calciatore dovrà affrontare la realtà di una vita privata che ha preso una piega drammatica. Una caduta che segna in maniera indelebile la sua storia.

I tifosi, pur riconoscendo il suo passato sportivo, non possono ignorare la gravità degli episodi contestati. La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno e ha scosso tutto l’ambiente romanista.

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La condanna

Ci riferiamo in particolare a una notizia riportata da primocanale.it. Nel 2011 il calciatore brasiliano Amantino Mancini, ex centrocampista di Roma, Inter e Milan, fu condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione. La sentenza arrivò con rito abbreviato e riguardava un episodio di violenza sessuale e lesioni ai danni di una giovane brasiliana conosciuta a una festa organizzata da Ronaldinho.

Il Gup di Milano, Laura Marchiondelli, emise la condanna dopo aver riconosciuto attenuanti generiche, riducendo la richiesta iniziale di 3 anni e 8 mesi avanzata dall’accusa. Nello stesso procedimento, l’amico Gerardo Eugenio do Nascimento fu condannato a 10 mesi per favoreggiamento.