Calcio Napoli

Cosa succede se De Laurentiis viene inibito: dalle partite al calciomercato

Il dirigente del Napoli è stato coinvolto nel caso plusvalenze

La procura Figc ha chiesto 11 mesi di inibizione per Aurelio De Laurentiis per il caso plusvalenze, oltre a 392 mila euro di multa. Una richiesta davvero molto pesante, considerato che al Napoli viene contestata la sola operazione Osimhen, mentre la Juventus ha decine di operazioni sotto la lente di ingrandimento, eppure per Agnelli sono stati chiesti solo 12 mesi di inibizione. Tra i dirigenti del Napoli indagati non c’è solo Aurelio De Laurentiis, ma anche il figlio Edo De Laurentiis e moglie Jacqueline e la figlia Valentina con la richiesta di 6 mesi e 10 giorni, mentre per Andrea Chiavelli sono stati chiesti 9 mesi e 15 giorni di inibizione.

De Laurentiis inibito: cosa non può fare

La sentenza sul caso plusvalenze è prevista prima di Pasqua. Il Mattino spiega cosa può succedere qualora ci sia una condanna per De Laurentiis e gli altri dirigenti del Napoli: “Se De Laurentiis dovesse essere inibito, scatterebbe il divieto di svolgere la propria attività ufficiale in qualsiasi circostanza: non potrebbe avere accesso al terreno di gioco, agli spogliatoi e ai locali annessi in occasione delle partite, nemmeno di quelle amichevoli. Inoltre l’inibizione di un dirigente impone anche l’impossibilità di svolgere alcune attività a livello manageriale e amministrativa nel club: ad esempio, non potrà partecipare in prima persona alle trattative di calciomercato, rinnovo di contratti o sottoscrizione di accordi, oltre a non poter rappresentare il club nelle assemblee della Lega Serie A (a meno non si tratti di argomenti a livello patrimoniale)“.
Intanto l’avvocato Grassani ha svelato la strategia difensiva del Napoli, dichiarandosi sorpreso dalla richiesta della Procura Figc.

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