Corriere dello Sport: “Napoli, Conte registra la difesa”

Corriere dello Sport: “Napoli, Conte registra la difesa”

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Il Napoli resta in cima alla Serie A insieme con la Roma e nel gruppo delle tredici squadre a 3 punti in Champions, accanto a giganti come Barcellona, Liverpool, Atletico Madrid, Chelsea e Atalanta. Come spiega Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport, il club azzurro sta gestendo con efficacia il doppio impegno, avendo sempre vinto dopo gli impegni europei. Ma l’aspetto più interessante, osserva ancora Mandarini sul Corriere dello Sport, è la crescita in fase realizzativa: il Napoli ha trovato concretezza e incisività, il vero obiettivo del mercato estivo.

Con 12 gol segnati in campionato, il Napoli vanta il secondo miglior attacco della Serie A: cinque reti in più della Roma e cinque in meno dell’Inter, primatista di categoria. Gli innesti offensivi — da Hojlund a De Bruyne fino a Lucca, decisivo contro il Pisa — hanno aumentato la profondità del reparto. Tuttavia, Conte ha voluto mettere l’accento su un principio essenziale: «Non dobbiamo perdere quella sana paura di subire gol».

La difesa e il dato che preoccupa

Come ricorda Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport, un anno fa il Napoli vinse il campionato con il sesto attacco ma con la miglior difesa dei cinque principali tornei europei. Oggi i numeri raccontano una realtà diversa: nove reti subite in otto partite tra campionato e Champions, sei delle quali in Serie A. È la settima difesa del torneo, un dato lontano dagli standard della scorsa stagione.

Conte, tuttavia, non ha mai potuto contare sulla sua linea titolare completa. Solo contro il Cagliari ha avuto a disposizione nove difensori su dieci, e per appena 27 minuti — dopo l’ingresso di Buongiorno — ha potuto schierare il suo quartetto ideale: Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno e Spinazzola. Proprio in quell’occasione arrivò l’ultimo clean sheet, con il gol decisivo di Anguissa al 95’.

Fase difensiva da registrare

Mandarini sul Corriere dello Sport evidenzia come il problema principale non sia nei singoli, ma nella fase collettiva di non possesso. I tiri concessi sono troppi: 63 in campionato, contro i 52 dell’Inter, i 58 della Roma e i 57 del Milan. In totale, contando anche la Champions, sono 94 conclusioni subite, di cui 23 dal Manchester City in inferiorità numerica.

L’alternanza tra i portieri — quattro presenze ciascuno — non ha inciso negativamente. Gli xG concessi (6,36) corrispondono quasi perfettamente ai gol subiti, segno che l’efficacia difensiva va ritrovata più nel collettivo che nelle individualità. Conte dovrà anche correggere i cali di concentrazione nei finali di partita, come a Firenze e contro il Pisa, e in avvio contro Genoa e Milan.

Emergenza e prospettive

A Milano, contro il Milan, la difesa era un mosaico improvvisato: Di Lorenzo, Marianucci, Juan Jesus e Gutierrez. Due debuttanti assoluti e assenze pesanti — Rrahmani, Buongiorno, Olivera, Spinazzola — che hanno costretto Conte a soluzioni d’emergenza.

San Siro è diventato così, scrive Mandarini sul Corriere dello Sport, il manifesto delle difficoltà difensive del Napoli. Rrahmani, infortunatosi con il Kosovo, è fuori dai giochi dalla gara col Cagliari e punta a rientrare contro l’Inter. A Torino, invece, tornerà Buongiorno, almeno tra i convocati: una notizia positiva che fa intravedere una possibile fine dell’emergenza.

Il Napoli resta in alto, con un attacco brillante e un’identità solida. Ma per restarci, Conte lo sa bene, dovrà ritrovare quella compattezza difensiva che un anno fa aveva reso la squadra quasi invincibile.