Calcio Napoli

Corbo: “C’è un dubbio che deve mettere in allarme il Napoli e i tifosi”

Antonio Corbo ha parlato del momento del Napoli di Luciano Spalletti in vista della ripresa del campionato di Serie A.

 

Antonio Corbo, editorialista Repubblica e decano dei giornalisti napoletani  ha commentato il momento del Napoli di Spalletti ai microfoni di Radio CRC:
Il Napoli? Credo che abbia rifatto la preparazione come si fa d’estate, quindi in qualche modo avrà immagazzinato delle energie e come avviene per tutte le preparazioni si comincia con la muscolarizzazione e poi si passa alla velocità. Piano piano si scioglierà la squadra e tornerà a correre come prima. Le cose dovrebbero andare bene, io sono ottimista. 
C’è Kvaratskhelia che da troppo tempo è fuori forma. Ha avuto dei problemi e ad un certo punto lo abbiamo perso di vista. Doveva tornare al massimo in queste partite e invece lo vedo sottotono. Questo è l’unico dubbio che dovrebbe mettere in allarme lo staff tecnico e i tifosi. Se è solo un problema di condizione? Bisogna ripartire e capire cosa è successo nella notte in cui sono arrivati i ladri, se è stato un shock ed ha subito un’aggressione. Bisogna ripartire attraverso un colloquio molto attento e meticoloso sui dettagli e i particolari per capire cosa sia successo quella notte. Spalletti è un ottimo allenatore e rispetta una specie di catalogo. 
Lobotka se gioca nella mediana a tre è fondamentale, altrimenti meglio lasciarlo negli spogliatoi. Il Napoli deve uscire da questa fase di rodaggio ben preparato, la preparazione comporta dei risultati negativi con la squadra imballata. Poi ricominciano le partite vere“.

Antonio Corbo nel corso del suo intervento nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma, ha poi aggiunto:  “Raspadori? Il Napoli è più forte di tutte le squadre perché ha una grande varietà di risorse. La forza del Napoli è questa. Comincia la partita e l’allenatore si gira ed ha una panchina formidabile. Vede la partita come va e nel caldo fa uno o più cambi e questo non significa mettere un giocatore al posto di un altro, ma avere una variante tattica. 
 Con la mia mentalità non potevo mai condividere Gattuso perché faceva quasi una radiocronaca della partita, ecco perché gli scudetti li vince uno come Ancelotti. Se il mese di gennaio può essere decisivo? Dobbiamo essere i profeti dell’ottimismo, non dobbiamo rappresentare degli eventi negativi. Un avvocato non ti dirà che perde la causa per fare un esempio. Dobbiamo vedere sempre quali sono i lati positivi sperando si realizzino, il calcio è un sogno”.