11 arresti a Fuorigrotta per un giro di usura, tra le vittime spunta un ex calciatore del Napoli. Tra gli indagati figura un appartenente all’Arma dei carabinieri.
L’ex calciatore del Napoli Beppe Bruscolotti tra le vittime del giro di prestiti a strozzo documentato dai carabinieri che, all’alba di oggi, 25 ottobre, hanno eseguito un blitz a Fuorigrotta, Napoli Ovest.
In manette 11 persone, accusate a vario titolo per usura, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, nonché detenzione illegale di armi comuni da sparo, tutti con l’aggravante mafiosa. Gli indagati sono ritenuti collegati al clan Baratto-Volpe, egemone a Fuorigrotta: oltre a vertici e gregari della cosca di Fuorigrotta, tra gli arrestati figura anche un carabiniere, accusato di corruzione. Il provvedimento cautelare, arrivato al termine di lunghe e meticolose indagini, è stato emesso dal gip di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia locale.
Bruscolotti vittima dell’usura
Undici arresti a Fuorigrotta da parte dei carabinieri che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare del gip di Napoli su richiesta della Dda. I reati contestati, a vario titolo, sono usura, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, oltre a detenzione illegale di armi comuni da sparo, tutti aggravati dalla finalità di favorire la famiglia di Camorra Baratto Volpe che rientrante nella sfera di influenza e controllo dell’Alleanza di Secondigliano o del Sistema. Tra gli indagati figura un appartenente all’Arma dei carabinieri, indiziato di aver commesso il delitto di corruzione per il compimento di un atto contrario ai doveri d’ufficio.
Tra le vittime degli usurai della Camorra, figura anche Beppe Bruscolotti, “Palo ‘e fierro”, roccioso difensore che aveva militato nel Calcio Napoli dal 1972 al 1988, capitano prima di cedere la fascia a Diego Armando Maradona e compagno di squadra dell’asso argentino nell’anno del primo scudetto (per poi ritirarsi nel 1988); oggi l’ex calciatore gestisce un centro scommesse proprio a Fuorigrotta. Gli indagati, ricostruiscono i carabinieri, applicavano tassi di interesse variabili tra il 25% e il 40%.
Indagato un carabiniere
C’e’ anche un luogotenente dei carabinieri, Giuseppe Bucolo, 56 anni, tra gli 11 destinatari di una misura cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli dopo le indagini dei militari del comando provinciale dell’Arma partenopeo. Bucolo, ai domiciliari, deve rispondere di corruzione per il compimento di un atto contrario ai doveri d’ufficio. Misura cautelare anche per Mario Baratto
63 anni, anche lui ai domiciliari, e Alessandro, Angelo e Gennaro Volpe, rispettivamente 39, 55 e 41 anni.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.